Cronache
Franco Battiato è morto. E' lutto nel mondo della musica per il Maestro
Battiato aveva 76 anni, si è spento a Milo dove si era ritirato dal 2019. Nel comune alle pendici dell’Etna sarà lutto cittadino
Franco Battiato è morto. Il Maestro aveva da poco compiuto 76 anni.
Dalla Sicilia al resto d'Italia è lutto nel mondo della musica per la morte del Maestro Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato. Si è spento nella mattinata di oggi, intorno alle 5, all'età di 76 anni nella sua residenza di Milo (Catania), dove si era ritirato dal 2019, per via di problemi di salute con cui lottava da tempo. Cantautore, compositore, musicista, regista, pittore, era nato il 23 marzo 1945 a Riposto (Ionia), in provincia di Catania. I funerali avverranno in forma privata.
Dalla musica leggera all'elettronica e al pop, sono diversi e numerosi gli stili che hanno caratterizzato la sua carriera musicale, così come la costante ricerca di spiritualità. L’ultimo concerto tenuto risale al 17 settembre 2017, presso il Teatro Romano di Catania, l'ultimo album al 2019, "Torneremo ancora". Una perdita che fa tremare il mondo della canzone d'autore storica italiana. Rimane però l'immenso lascito delle sue canzoni, da "Voglio vederti danzare" a "La stagione dell'amore" e "Bandiera Bianca", "Cuccurucucu", fino al "Centro di gravità permanente" intergenerazionale.
A dare il triste annuncio è stato nella mattinata di oggi un tweet di Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica, che lo saluta citando "La Cura": “E guarirai da tutte le malattie Perché sei un essere speciale Ed io, avrò cura di te. Ciao, Franco Battiato“.
“E guarirai da tutte le malattie
— Antonio Spadaro (@antoniospadaro) May 18, 2021
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di te”.
Ciao, Franco #Battiato https://t.co/Jh8td55vDH
Gli ultimi anni per il Maestro non sono stati facili, agli acciacchi si aggiunse anche una caduta dal palco poco prima dei suoi 70 anni, fino al ritiro nel 2019. Oltre 50 anni dalle sue prime esperienze musicali a Milano, dal suo primo contratto discografico ottenuto grazie al suo grande amico Giorgio Gaber.
"Milano allora era una città di nebbia, e mi sono trovato benissimo. Mettevo a frutto la mia poca conoscenza della chitarra in un cabaret, il 'Club 64', dove c'erano Paolo Poli, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi. Io aprivo lo spettacolo con due o tre canzoni siciliane: musica pseudobarocca, fintoetnica. Nel pubblico c'era Giorgio Gaber che mi disse: 'Vienimi a trovare'. Il giorno dopo andai. Diventammo amici".
Intanto dal mondo dello spettacolo, e non solo, si susseguono i saluti di addio all'artista siciliano. Tra i primi a commentare la scomparsa il ministro della cultura, Dario Franceschini: "Ci ha lasciato un Maestro. Uno dei più grandi della canzone d'autore italiana. Unico, inimitabile sempre alla ricerca di espressioni artistiche nuove. Lascia una eredità perenne".
"Sono davvero scosso da questa notizia, Franco era un amico e un grande artista. Battiato era un personaggio unico, coltissimo, delicato. Non è stato un paroliere e un musicista raffinato, è stato un poeta. Ha raccontato anche la nostra Sicilia, in maniera critica, aveva questa casa sull'Etna a Milo, non lontano da quella di Lucio Dalla, un altro grandissimo, cui cui avevano un rapporto di stima". Sono le parole di Pippo Baudo sulla perdita dell'amico Battiato, con il quale condivideva le origini catanesi.
“Franco era un amico, la sua scomparsa è una grande perdita”. All'Agi il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, racconta del compositore che abitava da tempo nel paesino alle pendici dell'Etna. “Mi ha chiamato un amico e dopo avere fatto una verifica ho appreso del suo decesso avvenuto questa mattina intorno alle 5”. Cosentino ricorda il suo rapporto con il maestro: “Con lui c’era una grande amicizia e una stima reciproca dopo essere stato eletto ci siamo incontrati più volte e lui non si è mai sottratto ad organizzare a supportare iniziative culturali”. Cosentino annuncia che nel comune alle pendici dell’Etna sarà lutto cittadino per il giorno del funerale del cantautore. “Sicuramente faremo qualcosa per avere un perenne ricordo di Franco Battiato”. Milo incantò anche Lucio dalla. “Lui è venuto qui dopo Franco Battiato, che era nato a Jonia (nome dei comuni Giarre e Riposto). Milo evidentemente è stato un posto mistico per essere stato scelto da lui: dalla sua casa si vedeva uno scorcio del porto di Giardini Naxos e la cupola della chiesa di Riposto”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si dice "profondamente addolorato dalla prematura scomparsa di Franco Battiato, artista colto e raffinato che con il suo inconfondibile stile musicale - frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione - ha affascinato un vasto pubblico, anche al dil là dei confini nazionali".
"È una giornata in cui ti svegli con questa notizia e non sai se fai una cosa giusta o meno a venir qui, perché doveva essere un momento di felicità e basta e invece poi si uniscono i dolori insieme alla felicità. Ma tutto questo darà forza alla cosa, perché questa sarà anche casa sua, un giorno". Anche Dori Ghezzi, vedova di Fabrizio De André, ricorda Battiato nel giorno della sua scomparsa. Ghezzi ha parlato a margine della presentazione dei contenuti della futura Casa dei Cantautori, a Genova, ospitata nella struttura dell'Abbazia di San Giuliano, in corso Italia. La Casa, ha aggiunto Ghezzi, "in qualche modo è un omaggio che oggi gli facciamo". La scomparsa di Battiato "è dura veramente, gli vogliamo tutti molto bene. Questo sarà un posto dove lui vivrà ancora, per sempre".