Cronache
Mancanza di felicità e crisi economica, perchè in Italia non si fanno figli
Dalla salute mentale ai social network, dai problemi lavorativi alla carenza di asili nido: l'Italia è un paese sempre più vecchio e senza futuro
Ecco perchè in Italia fare un figlio "costa" sempre di più (sia a livello economico che mentale). Il commento
Il tema del giorno ed il refrain (ritornello) è: perché in Italia nascono pochi bambini? Premessa doverosa, non sono un sociologo, uno psicologo e non ho lauree in materie scientifiche o umanistiche, ma anch'io come tanti di Voi vedo un futuro con una popolazione formata da molti anziani e che i giovani, in qualche modo, dovranno contribuire a mantenere. La domanda è: perché non si fanno figli? Ognuno ha una risposta diversa, molti concordano con posizioni un po' radicali o per il fatto che ci si sposa tardi, ma a me è nato un dubbio che forse rispecchia la realtà: è la mancanza di “felicità”.
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Cos'è la felicità: “La radice latina del termine felicità è fee si associa ad abbondanza e prosperità. Il concetto di felicità può essere descritto come uno stato di benessere e contentezza che deriva da un senso di soddisfazione e realizzazione personale. La felicità è una condizione mutevole e momentanea, più o meno lunga, di benessere, agio e gioia, che implica una sensazione di soddisfazione e una percezione positiva delle cose. Coinvolge l’emotività, l’intelletto e il corpo e non sempre è determinata da un motivo ben definito. È uno stato soggettivo, che dipende da molti fattori interni e un gran numero di variabili”. Cos'è la felicità e perché a volte è dura essere felici? (psicologionline.net). E' evidente che la felicità è soggettiva, ma e forse questa la sola ed unica causa della denatalità?
Per esprimere meglio il mio pensiero vedo che per comunicare oggi siamo “schiavi” dei social network ergo niente contatto umano, poi abbiamo il problema del lavoro, ancora oggi le donne che desiderano una maternità non hanno gli stessi appoggi di un tempo (le mamme e le nonne) c'è carenza di asili nido e scuole dell'infanzia con liste che non soddisfano la domanda ed i costi sono quasi proibitivi. C'era una canzone degli anni '80, cantata anche da Domenico Modugno e diceva “il vecchietto dove lo metto ...” oggi potremmo ribaltarla dicendo: “il bimbetto dove lo metto”. E' giunto il momento di essere venali e quindi di parlare di soldi. Negli anni '60, 70, e '80 per mantenere una famiglia con due o più figli era sufficiente uno stipendio, oggi occorrono almeno due stipendi, in pratica è sparita la classe “intermedia” e media. E, se ciò non fosse sufficiente potremmo crudamente affermare che avere un animale domestico è meno impegnativo (e forse meno costoso) di un figlio/a, figuriamoci di due, ovviamente ci sono sempre le eccezioni. Nessun governo ha mai fatto un'analisi ed una attenta programmazione della vita socio-economica di una famiglia, si è sempre guardato a quanti voti portava un determinato argomento. Poi i nodi arrivano al pettine e tutti...
Giusto per tirare fuori un po' di cinismo: un figlio/a costa dal momento del concepimento fino alla nascita e di più ancora quando cresce. I figli “portano via tempo” per farli curare, vaccinare, accompagnarli a praticare uno sport, per lo studio (dalle elementari all'università di gratuito o di poco costoso non c'è niente) e se c'è di mezzo un affitto o un mutuo? Proseguendo parliamo di lavoro, ecco un dato che ci deve far riflettere: dal 2012 al 2021 i giovani che sono emigrati all'estero per lavoro sono circa un milione, un numero ragguardevole (forse statisticamente 500.000 bambini non nati?), il resto aggiungetelo Voi. L'ultima frase che ho scritto è terribile, però verifico che una parte dei giovani d'oggi mi appaiono un po' narcisisti, egoisti, abulici e apatici nei confronti delle istituzioni, nonché poco propensi ad una vita sociale dedita anche agli altri e vivono il quotidiano perché non riescono a vedere quel “futuro” che nessuno prospetta loro. Ergo sono infelici. Fortunatamente, però non sono tutti così!
Per concludere: la mancanza di felicità può influire negativamente sulla qualità della vita e sulla salute, causando sintomi come ansia, stress, depressione, apatia e scarsa motivazione (così possono nascere anche le baby gang, il rifugiarsi nella droga e nell'alcol o tanto altro ancora). Inoltre, i vari studi hanno dimostrato che la felicità è un elemento cruciale per il benessere individuale e sociale. Pertanto, la ricerca di un equilibrio e una felicità interiore può essere un obiettivo prezioso per migliorare la qualità della vita.Chiudo lasciandovi con quello che ha scritto Joseph Addison (1672-1719): “I tre elementi essenziali per la felicità: qualcosa da fare, qualcosa da amare, qualcosa da sperare”.