Ema, all'Italia sede involontaria dell'Agenzia dei migranti venga data l'Ema
Ema, il Governo Gentiloni usi l'asso migranti
In autunno, i 27 paesi europei dovranno decidere, probabilmente a maggioranza, le nuove sedi di due importanti agenzie che dovranno traslocare da Londra: l'EBA , l'agenzia europea del sistema bancario e l'EMA, l'agenzia europea del farmaco.
Non sono realtà europee di poco conto, significano spostamenti di funzionari, dirigenti, famiglie,visitatori, e soprattutto, prestigio per le città che le ospiteranno.
EMA, AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO. MILANO FRA LE CITTÀ FAVORITE.
Molte le realtà che si sono candidate, da Lille a Stoccolma per finire con Milano.
La Capitale economica del Paese ha tante carte da giocare a proprio favore , ultima ma non ultima, una gestione eccezionale dell'EXPO, ma come si sa, dietro le votazioni vi è sempre una forte e sotterranea attività di lobby da parte dei Governi.
Non sempre siamo stati bravi nei 'public affairs', molto meglio hanno fatto Francia e Germania che, a braccetto, si sono autoproclamate drivers dell'Europa.
EMA, AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO. GENTILONI HA UN ASSO DA GIOCARE.
Ora però, per questa precisa opportunità, il Governo Gentiloni può mettere sul tavolo una carta pesante che potrebbe essere usata in una logica di 'do ut des'. Non certo una normale procedura ma un modo, forse un po' italiano, di ottenere qualche rimborso a sacrifici di anni,
L'asso vincente potrebbe essere quello dei migranti.
Da molti tempi ormai all'Italia è stata calata addosso tutta la responsabilità della gestione dei profughi e migranti.
Senza volerlo, ma con quello spirito solidale che anima gli italiani abbiamo ottenuto ( obtorto collo) di essere diventati la sede europea per l'accoglienza di scappati da guerre, ricercatori di nuovi standard di vita, qualche potenziale terrorista di ritorno dai teatri di conflitti.
EMA, AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO. LA CARTA MIGRANTI
Un melting pot di disperate umanità che sta drenando soldi ad un paese che meriterebbe il Nobel per la Pace e che invece deve sopportare l'indifferenza di paesi nord europei e dell'europa dell'est a parole democratici e ambientalisti.
Ora è il momento che Paolo Gentiloni cali sul tavolo della partita per le nuove sedi l'asso migranti, e lo faccia pesare.
Noi italiani, cittadini, forze dell'ordine, medici, volontari stiamo sopportando da anni il primo pesante impatto migratorio diluendolo e ammortizzandolo nei confronti dei 27 paesi europei.
Che questo sforzo, non da poco, sia riconosciuto, e non solo a parole.
In sede di Consiglio europeo, senza se e senza ma, sia riconosciuto e premiato dando a Milano, la città che fra tutte più se lo merita, la prestigiosa Agenzia del Farmaco.
Sarebbe un'iniezione di fiducia per il Paese e una dimostrazione dorte della capacità di un Governo di farsi rispettare senza mostrare i muscoli o alzando la voce.