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Cronache
Ema, sull’Agenzia del Farmaco l’Italia è stata presa per i fondelli
Ema a Milano: il Pirellone illuminato

Era il 1985 nella complicata crisi della base militare aerea di Sigonella l’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi ( e i più giovani possono informarsi in internet) rese l’Italia un paese sovrano facendo capire agli Americani che con gli italiani non si poteva scherzare.

Di acqua ne è passata sotto i ponti e la situazione è un po’ cambiata, a dire la verità in peggio. 
Tre semplici esempi bastano e avanzano per capire quanto contiamo ora :l’incidente del Cermis nel 1998 dove, un jet americano volando a bassa quota tranciò i cavi della funivia provocando 20 vittime ; i piloti furono giudicati negli States dove si fecero circa tre mesi di carcere e nulla più’. Nel totale chissenefrega verso l’Italia.
Il secondo esempio è rappresentato dalla richiesta, più’ volte reiterata, di estradare il pluriomicida Cesare Battisti, fuggito in Brasile e coperto dall’ex presidente corrotto Lula Da Silva e da molti intellettuali di sinistra europei. Sembrava si fosse aperto uno spiraglio qualche mese fa ed invece il Gran Giurì brasiliano ha congelato la pratica nel totale silenzio italiano.
 Terzo e ultimo esempio la stupefacente 'presa per i fondelli' che gli amici olandesi hanno tirato all’Italia in occasione della decisione sull’Ema, l’Agenzia del farmaco.

Ema,discusso dossier olandese. La bellezza del ‘Pirellone'

Per capire bene la portata della presa in giro è necessario prima guardare la bellezza del Pirellone di Milano, stupendamente realizzato dal famoso architetto Gio Ponti negli anni 60, perfetta integrazione tra forma e struttura, messo a disposizione (in maniera gratuita per un primo periodo), per ospitare la prestigiosa Agenzia .
E poi osservare con attenzione le riprese televisive ad Amsterdam di quella specie di area, che sulle prime pare la sede di un largo canale di scolo dove,  un paio di onesti lavoratori, cercano di dimostrare che lì si sta procedendo spediti per costruire la sede provvisoria, a cui farà seguito, forse,la definitiva.

Ecco questo contrasto ti fa capire lo schiaffo immeritato che il nostro paese ha ricevuto.
Senza ombra di dubbio avevamo la migliore soluzione per l’Agenzia del Farmaco ma abbiamo voluto essere troppo corretti, quando altri non lo sono stati altrettanto.

E guarda caso ora, dopo che l’Italia ha inviato due ricorsi ufficiali cominciano a saltare fuori qualche strana notizia.
Si parla, così come sostiene l’imprenditrice farmaceutica Diana Bracco, di dossier non veritieri che non sarebbero stati ben valutati.
E come darle torto guardando le due opzioni presentate?

Ema,discusso dossier olandese. Una Bracco decisa e senza paura a favore di Milano

‘La scelta di Amsterdam-continua la Bracco- si è dimostrata inadeguata e non solo per quanto riguarda l’edificio provvisorio ma pure sui tempi allungati per quello nuovo e definitivo. Avevo gia’ detto che una scelta del genere avrebbe rappresentato una sconfitta non solo per Milano o per l’Italia, ma soprattutto per 500 milioni di pazienti europei.' Parole pesanti ma giustificate da una decisione ridicola sia dal punto di vista del sorteggio, ma anche da qualche sospetto di un qualcosa non ha funzionato proprio nella maniera più regolare.

'Pensare male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca’ diceva l’inarrivabile Giulio Andreotti. Mai come in questo caso parole sono più’ azzeccate.

Ed allora che possiamo fare?
 Certo i ricorsi fatti tempestivamente dal Governo e dalla Regione Lombardia rappresentano una ‘conditio sine qua non’ per riaprire i giochi, ma da soli non bastano.

Se ‘magari’ gli olandesi, buoni fumatori di aromi speciali, si sono fumati pure l’etica e l’Unione Europea, magari in buona fede o per chiudere la pratica, ha chiuso occhi e orecchie per non vedere la realtà, noi italiani dobbiamo fare quello che sappiano fare meglio.
 Quando siamo troppo 'politically correct’ perdiamo quasi sempre.

Ed allora , fregandosene di qualche commento radical chic dobbiamo ‘fare' il cinema, andare a Bruxelles con il nostro primo Ministro che batte i pugni sul tavolo e almeno fa ripartire la partita. Se Paolo Gentiloni pensasse a quanto varrebbe in termini di voti un risultato a noi favorevole sarebbe già in partenza.

Ema,discusso dossier olandese. L’Italia deve essere rispettata da tutti

E se l’Europa non ci sentisse?

Bene mettiamo sul tavolo il nostro ruolo determinante nell’accoglienza ai migranti, il nostro contributo di pace a tutte le guerre in giro per il mondo e la nostra serietà nel pagare regolarmente ogni anno interessi enormi su debito.

Un contributo che , in questa fase storica, è degno di attenzione e rispetto da parte di tutti.
Non è possibile accettare senza combattere una benché minima ipotesi di presa in giro dal bellissimo paese dei tulipani, di Van Gogh e dei mille bar sui canali che ti attirano con quel profumo inconfondibile.
Automaticamente sei euforico e felice. Non così per la discussa scelta dell’Agenzia.

Tags:
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