Cronache
Etruria, il Csm non conferma il pm del caso Boschi Sr
Roberto Rossi non è stato confermato alla guida della procura di Arezzo
Etruria: Csm non conferma Rossi a guida procura Arezzo
Roberto Rossi non e' stato confermato alla guida della procura di Arezzo. Lo ha deciso il plenum del Csm, a maggioranza: sedici i voti a favore della non conferma nell'incarico direttivo, 4 per la proposta sulla riconferma, mentre si e' astenuto il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone. Nella delibera approvata in plenum, si ponevano in rilievo i fatti, risalenti al 2015, quando Rossi aveva in essere una consulenza giuridica con la presidenza del Consiglio e, nello stesso tempo, aveva assunto il coordinamento delle indagini su Banca Etruria, del cui Cda faceva parte Pier Luigi Boschi, padre dell'allora ministro Maria Elena Boschi. Anche il Guardasigilli Alfonso Bonafede non aveva dato il suo 'concerto' per la riconferma del magistrato nell'incarico di vertice dell'ufficio giudiziario aretino.
In base alle norme sull'ordinamento giudiziario, infatti, i ruoli di vertice in un ufficio devono, dopo 4 anni, essere confermati, per altrettanti anni, dal Consiglio superiore della magistratura. La Quinta Commissione, dunque, aveva formulato due proposte al plenum: una per la non conferma di Rossi - votata in Commissione dai togati Davigo (A&I), Micciche' (MI), Suriano (Area) e dai laici Gigliotti (M5s) e Basile (Lega) - e una a favore della permanenza del magistrato nelle funzioni di capo della procura, sostenuta in Commissione dal solo togato di Unicost (la stessa corrente a cui appartiene Rossi) Marco Mancinetti. Nella proposta di maggioranza, oggi passata in plenum, si sottolineava che la vicenda dell'incarico con Palazzo Chigi avrebbe "compromesso il requisito dell'indipendenza da impropri condizionamenti, quantomeno sotto il profilo dell'immagine". Per questi stessi fatti, era stata avviata un'indagine disciplinare, conclusa con l'archiviazione, e il Csm, nell'estate del 2016, aveva deciso di non avviare la procedura di trasferimento per incompatibilita'.