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Cronache
Girolamo Sirchia 15 anni fa sconfisse la lobby del fumo. Ma chi lo ricorda?
Girolamo Sirchia (foto Lapresse)

Girolamo Sirchia 15 anni fa sconfisse la lobby del fumo. Ma chi lo ricorda?

Oggi è di costume, è del tutto ovvio, normale, non si fuma nei luoghi chiusi, men che meno negli ospedali, nelle scuole, sui mezzi di trasporto, ecc. Eppure la legge antifumo non ha natali lontanissimi, ma è stata presentata nel 2003 dall’allora Ministro della Sanità Girolamo Sirchia, nel Governo Berlusconi.

La cosiddetta “Legge Sirchia” è entrata in vigore il 10 gennaio 2005 soltanto grazie all’ostinata ed ostentata determinazione del Ministro; il suo predecessore ad esempio – Umberto Veronesi – vide fallire il precedente disegno di legge con 110 emendamenti che l’affossarono.

Anche i TG facevano servizi contro, intervistando gente che affermava di “non poter resistere” nel non fumare. Una legge che incontrava il favore del popolo, i sondaggi in casa Forza Italia davano l’85-90% d’appoggio, un plebiscito. Eppure la lobby del tabacco era ben organizzata, cosicché catastrofici scenari finivano sui media. Collasso di bar, ristoranti, licenziamenti, Stato proibizionista ed etico, proposta illiberale, e chi più ne ha più ne metta.

Nello stesso Consiglio dei Ministri, come ricorderà anni dopo Sirchia in un’intervista, c’erano forti opposizioni, mediate dall’ex Cavaliere allora Premier:

“Va bene, capisco che non possiamo tornare indietro, casomai cerchiamo di tollerare per due, tre mesi anche quelli che sgarrano, in maniera da evitare di infierire subito con lo scattare dell’ordinanza; possiamo far passare questa fase per muoverci con dolcezza invece che con determinazione”.

Ogni cambiamento culturale, di paradigma, anche quello che ci appare più ovvio, di buon senso e lampante, ha bisogno di sedimentare nella società, di svilupparsi in piena coscienza, rispetto all’obnubilamento ed alla manipolazione a cui le masse sono continuamente sottoposte.

Il leviatano è potente:

“Non penserete che un’American British Tobacco abbia esitazione a tirare fuori qualche miliardo per salvaguardare i propri mercati? Noi siamo consapevoli in questo. Il politico lo sa benissimo e vede un rischio per la sua posizione in provvedimenti di un certo tipo, mentre una larga fascia di interessi economici è contro il governo e contro sé stesso.

Chi va a contrastare le banche oggi? Nessuno. Chi si permette a fare le pulci alle grandi industrie? Nessuno. Si concede, si dà, non si toglie mai. Chi toglie il potere a coloro che insidiano la salute pubblica non ha futuro rosa in politica.

Il ministro irlandese che ha fatto questo, è andato a casa per le pressioni pesantissime e gli insulti. Per questo i politici ci pensano, devono pensarci, e optano per la mediazione, che accontenta tutti, un escamotage che permette a tutti di galleggiare.”

Quanta verità nelle parole di Sirchia? Quanti politici hanno il coraggio di parlare così sulla scena Nazionale? E quei pochi che l’han fatto, hanno avuto un futuro promettente? Sono osannati dal popolo che hanno liberato? C’è forse qualcosa che non funziona, in questa democrazia.

FB @andrealorusso1991

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