Cronache
Cecchettin, il preside vieta il minuto di "rumore", meglio il "silenzio". Scoppia la polemica al liceo di Giulia
Monta la polemica a un anno di distanza dalla morte di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dall'ex ragazzo Filippo Turetta. L'iniziativa è stata lanciata dal Comitato Studenti
Cecchettin, il preside vieta il minuto di "rumore", meglio il "silenzio". Scoppia la polemica al liceo di Giulia
Monta la polemica a un anno di distanza dalla morte di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa dall'ex ragazzo Filippo Turetta. Un femminicidio che ha scosso le coscienze di tutti gli italiani, segnando una svolta nella coscienza di molti. Al liceo Tito Livio di Padova, dove Giulia aveva studiato, alcuni studenti e professori hanno ignorato l'indicazione del preside e hanno trasformato il minuto di silenzio in un minuto di rumore. Il preside, Luca Piccolo, ha suscitato qualche polemica per la circolare in cui aveva invitato i ragazzi "a interiorizzare questo evento" e a seguire "la strada del silenzio, un silenzio rispettoso di Giulia, della sua famiglia, di quanti hanno sofferto la tragedia".
Quella del minuto di rumore per Giulia e contro i femminicidi è un'iniziativa che è stata condivisa da numerose scuole e università, da nord a sud. Alla Sapienza di Roma lo ha promosso l'Unione degli Universitari per denunciare "una cultura che, generazione dopo generazione, ha normalizzato il dominio, il controllo e la sottomissione delle donne". Il paese di Vignovo, in provincia di Venezia, ha intitolato un nuovo spazio verde in centro alla "Dottoressa in Ingegneria Biomedica Giulia Cecchettin" e anche li' è intervenuto brevemente il papa' Gino. Il Municipio di Vigonovo al tramonto è stato illuminato di rosso.
"Vi invito a vivere sempre e nell'amore, Giulia su questo mi ha insegnato tantissimo": questo il messaggio che Gino Cecchettin, il papa' di Giulia, ha portato all'Università di Padova per il minuto di silenzio a un anno dall'uccisione della studentessa 22enne accoltellata a morte dall'ex fidanzato Filippo Turetta. "Sono molto commosso per vedervi cosi' numerosi, e spero che da qui possa partire un messaggio di benevolenza, affinché non si possano vivere momenti come quelli che abbiamo vissuto l'anno scorso", ha detto Cecchettin nel cortile della Facoltà di Ingegneria in cui la giocane si stava laureando, "vorrei estendere il vostro tempo e la vostra commozione a tutte le vittime di femminicidio".
Almeno 90 le donne uccise solo nell'anno appena trascorso, dicono i dati: "Ognuna di loro è una vita, una vita persa, ma sono anche affetti che sono mancati a tantissime persone", ha ricordato Cecchettin. "Non abbiamo il diritto di decidere per la vita altrui", ha aggiunto, "fermiamoci prima, ricordiamoci che il modo giusto per vivere la vita è dando sfogo alle nostre emozioni positive e non a quelle negative". La figlia minore, Elena, ha ricordato la sorella con un post su Instagram con l'ultimo messaggio Whatsapp che aveva ricevuto da lei: "Tranqui, sono sempre qui con te" con due cuoricini rosa, e una foto che le ritrae insieme da bambine. Nella storia successiva, Elena Cecchettin ha ripostato la scritta "Se domani tocca a me voglio essere l'ultima", commentando: "Ma Giulia Cecchettin non è stata l'ultima".