Cronache

Immigrazione, 50 cadaveri nella stiva di un barcone

Un'altra strage su un barcone carico di immigrati nel Canale di Sicilia. Una cinquantina di cadaveri sono stati trovati nella stiva di un'imbarcazione soccorsa da una nave svedese, che ha salvato 439 sopravvissuti. I profughi sono stati presi a bordo dalla nave svedese "Poseidon", che partecipa alle operazioni dell'Agenzia europea Frontex. Nella stiva sono stati trovati i cadaveri di circa 50 persone, morte molto probabilmente per asfissia come gia' avvenuto in diverse occasioni. L'ultima il giorno di ferragosto, quando le vittime erano state 49. Per questo episodio a Catania sono stati arrestati sette scafisti, tra i quali un libico che comandava l'equipaggio del barcone. Una tragedia simile e' stata sventata ieri su un altro barcone, come raccontato dai sopravvissuti: "Stavamo per morire. Abbiamo sfondato la botola per respirare", hanno riferito alcuni dei 466 immigrati sbarcati ieri a Pozzallo (Ragusa) dalla nave "Diciotti" della Guardia costiera. Erano su due diversi barcone, uno dei quali trasportava 350 persone. E' su questo natante che i passeggeri, come gia' accaduto in tante traversate, erano stati rinchiusi sottocoperta. Sono sopravvissuti solo grazie alla prontezza di alcuni di loro che hanno sfondato un boccaporto per far passare l'aria. Intanto, si inasprisce la crisi migratoria in tutta Europa.

Mentre Budapest valuta se utilizzare l'esercito per mettere in sicurezza il suo confine meridionale, la polizia ungherese ha usato i gas lacrimogeni in un centro di accoglienza alla frontiera con la Serbia, per contrastare circa 200 migranti che si rifiutavano di farsi schedare e cercavano di lasciare il centro di Roszke, nei pressi dell'unico valico rimasto alla frontiera dove l'Ungheria sta ultimando il 'muro' di filo spinato. Mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha promesso "zero tolleranza" per i "vergognosi e vili" attacchi contro i richiedenti asilo, e' stata accolta da urla al suo arrivo al centro accoglienza per rifugiati di Heidenau, dove nel fine settimana ci sono stati violenti scontri fra polizia ed estremisti di destra, in protesta contro l'apertura della nuova struttura. Poco prima, il presidente tedesco Joachim Gauck, aveva visitato un altro centro di accoglienza, a Berlino, e aveva denunciato "la cupa Germania" dietro la serie di attacchi xenofobi di ispirazione neo-nazista avvenuti negli ultimi giorni.

E mentre cresce il pressing sull'Ue che appare incapace di trovare una soluzione, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha reagito alle 'bacchettate' di Germania e Francia sul tema: proprio rivolto alla Merkel e al presidente francese Francois Hollande, che hanno sollecitato il governo italiano ad aprire i centri di registrazione per i migranti "in tempi brevi, entro l'anno", il titolare della Farnesina ha ricordato che "'Italia fa quel che deve" e anche "molto di piu'".