Cronache
In lista con Salvini, calciatrice esclusa dall'Afro-Napoli
Dal redattoresociale.it
Non una semplice squadra di calcio, ma un’associazione sportiva nata per combattere ogni forma di razzismo e discriminazione, un progetto di inclusione e integrazione per dare voce all’Italia multietnica. L’Afro-Napoli United non ha mai fatto mistero della sua mission fortemente antirazzista, l’ha anzi rivendicata ed esplicita più volte, a partire dallo stesso Statuto dell’associazione dilettantistica sportiva fondata a Napoli nel 2009 dal commercialista Antonio Gargiulo. Forse anche per questo ha lasciato tutti sbigottiti all’interno dell’Afro – la squadra in questo momento è in vetta alla classifica dell’Eccellenza – la scelta della capitana del team femminile, Titty Astarita, di candidarsi alle elezioni comunali del comune napoletano di Marano con una lista civica alleata a “Noi con Salvini”.
“La decisione della Astarita ci crea un forte disagio – spiega il presidente Gargiulo –. Non solo perché c’è un codice etico cui chi entra nell’Afro deve tener fede ma soprattutto per la storia e i valori che da sempre ci caratterizzano. Per questo abbiamo chiesto alla giovane di ripensarci e fare un passo indietro; non è una questione politica ma di valori”.
“Che compatibilità può esistere fra l’Italia dell’amministrazione leghista di Lodi che nega la mensa scolastica ai figli degli immigrati più poveri e l'Afro-Napoli? Quale terreno d’incontro e di dialogo, fra chi sta provando ad annientare il modello d'integrazione virtuosa di Riace e i valori che abbiamo messo insieme al pallone a centrocampo dalla nostra prima partita? Quanto è conciliabile il razzismo dei colpi di arma di fuoco contro migranti e rifugiati, legittimato istituzionalmente dall'alto e fattosi senso comune al punto di spingere dei ragazzini baresi a ricoprire di schiuma un loro coetaneo di origini straniere ‘così diventa bianco’, con il progetto di inclusione che ci vede in campo dal 2009?”, si legge oggi in un comunicato stampa ufficiale che spiega la posizione ufficiale della squadra.
La calciatrice al momento è stata messa alla porta e ha già ricevuto la solidarietà di molti esponenti locali di centro-destra. A chi, in queste ore sta accusando i dirigenti dell’Afro di una sorta di ‘razzismo al contrario’, Gargiulo risponde così: “L’Astarita avrà altre opportunità di giocare, può praticare sport ovunque, ma non in questa associazione che ha sempre creduto nell’antirazzismo e, con noi, ci deve credere naturalmente chi condivide e sposa il nostro progetto”. Nessun diritto negato dunque, solo la presa d’atto di una evidente incompatibilità, che non poteva certo sfuggire a Titty Astarita, dopo un anno di partecipazione alle vicende dell’Afro-Napoli, in un ruolo chiave di rappresentanza, un anno in cui ha dunque professato l’idea alla base della ragion d’essere della squadra multietnica, per cui lo sport è terreno d’inclusione.