Cronache
Intossicazioni alimentari estive: ecco i consigli per prevenirle
Caratteristiche, sintomi e rischi. La parola all’esperto gastroenterologo
La reazione naturale all'intossicazione alimentare è voler porre fine ai sintomi il più rapidamente possibile. Ma la diarrea, il vomito e gli altri sintomi sono il modo in cui il tuo corpo espelle i batteri che causano i sintomi. Assumere farmaci antinausea o antidiarroici può sembrare una buona idea, ma in realtà può prolungare il disagio. Non c'è fretta di iniziare a consumare cibi solidi, ed è meglio evitare carni e cibi grassi subito dopo un episodio di intossicazione alimentare. Per i primi due giorni di recupero, è consigliato mangiare cibi leggeri e facilmente tollerabili, scegliendo quindi cibi a basso contenuto di grassi e zuccheri ed evitando le spezie, la caffeina e l'alcool fino alla guarigione. Per la maggior parte dei casi di intossicazione alimentare, gli antibiotici non sono necessari. Tuttavia, febbre, dolore addominale o feci con sangue possono essere segni di infiammazione che potrebbe necessitare di terapia antibiotica. Parimenti per la diarrea del viaggiatore alcuni antibiotici potrebbero essere utili solo in presenza di sintomi infiammatori o sintomi persistenti”.
Intossicazioni alimentari, il ruolo dei probiotici
E sui probiotici qualche raccomandazione? “In alcuni casi, è possibile raccomandare l’uso di probiotici per il trattamento delle gastroenteriti associate ad intossicazioni o a seguito delle stesse. I probiotici sono microrganismi vivi, molto spesso batteri ma anche lieviti, che se assunti in quantità adeguata conferiscono un beneficio alla salute. I probiotici competono con i patogeni enterici per i nutrienti disponibili e i siti di adesione batterica, aumentano l'acidità dell'ambiente intestinale, sintetizzano composti che distruggono o inibiscono i patogeni e possono stimolare la risposta immunitaria dell'ospite agli agenti patogeni invasori.
Una metanalisi dei dati provenienti da diversi studi ha evidenziato come diversi probiotici, in primis Saccharomyces boulardii e prodotti a base di Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium bifidum, hanno mostrato un'efficacia significativa nel prevenire gli episodi di diarrea del viaggiatore, senza che i pazienti inclusi negli studi riportassero effetti collaterali. Per quanto concerne invece il trattamento della fase acuta della diarrea e della gastroenterite, le evidenze attualmente disponibili indicano che l’uso dei probiotici è in grado di ridurre la durata media della diarrea di circa 24 ore, oltre che ridurre la frequenza delle evacuazioni già dal secondo giorno di trattamento.
Una ulteriore recente revisione sistematica degli studi in letteratura ha evidenziato che i probiotici a base di Saccharomyces boulardii sono tra i più efficaci il trattamento della diarrea acuta, soprattutto nei bambini. Infine, dal momento che i probiotici sono in grado di ristabilire uno stato di eubiosi, cioè di equilibrio della comunità batterica residente all’interno del nostro intestino tale da ripristinare non solo la composizione ma anche le sue funzioni, e dal momento che per definizione i probiotici conferiscono un effetto benefico all’organismo, sarebbe consigliato prolungare il trattamento con gli stessi anche a seguito della guarigione dalla fase acuta di una tossinfezione alimentare o diarrea del viaggiatore per godere di effetti benefici prolungati”.