Iraq, sparatoria a Baghdad: 22 morti e 147 feriti
E' salito a 22 morti e 147 feriti il bilancio delle violenze scoppiate ieri sera nel centro di Baghdad, dove un gruppo armato non identificato ha aperto il fuoco sui manifestanti che da oltre un mese sono mobilitati contro il governo iracheno. Lo riferiscono ad "Agenzia Nova" fonti mediche locali. I miliziani, secondo alcune fonti legati a gruppi armati filo-iraniani, hanno attaccato i dimostranti nella zona di piazza al Khulani e del ponte al Sank. Questa mattina, inoltre, un drone ha attaccato l'abitazione del leader sciita Moqtada al Sadr a Najaf, circa 160 chilometri a sud di Baghdad. Saleh Muhammad al Iraqi, considerato uno dei principali collaboratori di Al Sadr, ha confermato la notizia affermando l'attacco e' "una risposta agli ordini" del leader sciita per la protezione dei manifestanti a Baghdad. Dopo l'attacco di ieri, infatti, le Brigate della pace (Saraya al Salam) del movimento sadrista sono affluite in piazza Tahrir a Baghdad per proteggere i manifestanti.
Moqtada al Sadr e' una delle figure chiave della crisi che sta paralizzando l'Iraq e che ha gia' portato alle dimissioni del premier Adel Abdul Mahdi. Leader della principale forza della Camera dei rappresentanti (il blocco Al Sairoon), Al Sadr si e' schierato subito dalla parte dei manifestanti chiedendo la caduta dell'esecutivo nato un anno fa come risultato di un accordo raggiunto a Beirut e mediato dall'Iran con Hadi al Ameri, leader dell'alleanza Fatah. Quest'ultimo, capo dell'Organizzazione Badr e figura molto legata all'Iran, ha invece sostenuto il governo e accusato i manifestanti di essere al soldo degli Stati Uniti e d'Israele. Alcune fonti sostengono che milizie legate all'Iran e all'Organizzazione Badr abbiano avuto un ruolo nelle violenze di queste settimane, che fino a questo momento hanno provocato la morte di almeno 350 persone.
Commenti