Gentile, l'Istituto dei Tumori: "Coerente la sua presenza nel Cda"
Di Alberto Maggi ( @AlbertoMaggi74 )
"L’Istituto Nazionale dei Tumori non considera singolare il fatto che uno dei consiglieri della Fondazione sia un avvocato". Lo spiegano i vertici dell'Istituto Nazionale Tumori con una nota inviata ad Affaritaliani.it.
"È evidente che le conoscenze giuridiche in quest’ambito sono pertinenti e importanti. La stessa Fondazione, a ben guardare, ha anche funzioni che travalicano lo stretto ambito sanitario e della ricerca biomedica e sanitaria, infatti ad essa, per esempio, è demandato anche il compito di “reperire risorse aggiuntive da destinare alla ricerca e alla qualificazione del personale”, potendo svolgere, in proprio o con altri soggetti pubblici e privati, attività strumentali, anche produttive, nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti per gli Enti no profit.
Insomma può costituire società, stipulare accordi e concludere contratti, purché ovviamente i proventi di queste molteplici attività siano dedicati al fine statutario della “lotta al cancro”. La struttura, del resto, è stata costituita in Fondazione anche per poter trascendere le funzioni e l’operatività riservate alle professioni mediche.
È quindi coerente con questa mission la presenza nel board di un avvocato, che tra l’altro non è l’unico membro del CdA a non avere una formazione medica o sanitaria in genere".