Cronache
Latte pieno di antibiotici e proveniente da allevamenti intensivi. Ecco perché dobbiamo berne meno
L'esperto svela i falsi miti dietro questo alimento utilizzato da sempre dall'essere umano
Latte, ecco perché bisogna berne meno per evitare problemi di salute
“Il latte dal punto di vista nutrizionale è un alimento sicuramente completo, perché contiene proteine, grassi, carboidrati, ma ad esser sincero consiglierei meno latte per tutti”. Nella Giornata Mondiale del latte proclamata dal 2001 dalla Fao e che cade il primo giugno di ogni anno, il dottor Valerio Galasso, biologo nutrizionista, che firma per Feltrinelli un libro con lo scrittore Erri De Luca dal titolo “Spizzichi e bocconi”, sostiene in un’intervista all’AGI che si tratta di un alimento “usato da sempre dai contadini” e che il problema è che, a differenza di come veniva consumato un tempo da loro stessi, “adesso si tende a consigliare di farne un uso quotidiano o comunque dei prodotti direttamente derivanti, quindi i latticini”.
E questo cosa comporta? Ci parli dei pregi e dei difetti del latte.
“Latticini significa dal semplice yogurt, che entra a far parte dell’alimentazione praticamente tutti i giorni e anche più volte al giorno, fino ad arrivare a tutta una serie di sostanze e prodotti industriali che contengono comunque latte. Lo troviamo ovunque e nella maggior parte dei casi ne consumiamo in eccesso”.
Ma il latte soddisfa le esigenze nutritive oppure no?
“Dipende. Dipende da quel che si vuol fare. Il discorso è sempre lo stesso: il latte derivante da un animale come la mucca, che serve per portare un vitello da 50 a 500 chili, va preso così com’è. Nel senso che è comunque un alimento che serve a far crescere e a far ingrassare, anche. Se noi lo consumiamo tutti i giorni l’effetto potrebbe essere proprio quest’ultimo”.
Cosa contiene il latte?
“Contiene un prodotto come la caseina di tipo A1 che risulta essere molto impegnativo per il nostro intestino, a differenza di quello di capra o di animali più piccoli come la pecora. Questo tipo di alimento è invece molto più tollerato, perché ha un tipo di caseina e proteine A2 che è più digeribili, che viene meglio gestito dall’intestino. Ed essendo fatto per animali di taglia più piccola, che devono arrivare da 1 kg ad un massimo di 6-7, corrisponde abbastanza alle caratteristiche della crescita di un bambino piuttosto che a quelle di un vitello…”.
Quindi è anche un problema di come anche l’animale viene nutrito?
“Di base no, perché comunque tutto ciò che deriva dalla mucca serve per far crescere da 50 a 500 chili, perciò è già un alimento molto ricco. Poi, per carità, il tipo di latte che sicuramente utilizziamo deriva da allevamenti intensivi nei quali vengono utilizzati antibiotici, fattori di crescita, ormoni che poi ritroviamo pari pari nel latte. A meno che non si conosca la provenienza o addirittura lo stesso animale, il suo proprietario. Ma il latte prodotto dalle grandi aziende è molto probabile che derivi da un tipo di allevamento intensivo che utilizza tutti questi farmaci e prodotti”.