Cronache
Le alghe dei Sargassi soffocano il mare e il turismo dei Caraibi
Il surriscaldamento globale ha prodotto il 'mostro'
Potrebbe essere tranquillamente un film di una catastrofe naturale quello che sta accadendo da qualche anno, in maniera esponenziale, nel mar dei Caraibi.
‘Le alghe assassine soffocano il Caribe’ questo il titolo della pellicola che, al momento, è purtroppo pura realtà.
Infatti le alghe dei Sargassi, che nascono in un’area di ben 2 milioni di metri quadrati nel Mar dei Sargassi, in pieno Oceano Atlantico, hanno fatto la loro prima comparsa nelle cristalline spiagge caraibiche nel 2011.
Poi dopo 4 anni di scomparsa, eccole di nuovo, ancora più aggressive nel 2015.
Le alghe assassine dei Sargassi. Soffocano microambiente, pesci e turismo
Le masse galleggianti mosse dalle correnti , dal vento e dalle onde passano attraverso il Golfo del Messico , invadono il Caribe, lo Yucatan e quindi le spiagge della Florida.
Giungono a riva, soffocano il microambiente, i pesci e soprattutto le tartarughe che non possono risalire in superficie per respirare, bloccate dallo spesso tappeto di erba marroncina che, dondolando, si appoggia sulle spiagge bianchissime rendendole scure, maleodoranti e ricettacoli di insetti.
Florida, Miami beach, le Barbados, parte della Repubblica Dominicana,le British Virgin Islands, la Guadalupa, Antigua, Tortola, la Martinica, tutti paradisi ‘afectados’ (colpiti ) dalla marea marrone.
Il Governo delle Barbados ha dichiarato l’emergenza nazionale dopo aver osservato, attraverso il satellite, il movimento della marea verso le spiagge est e sud delle sue coste.
‘Le alghe-ha confermato il Ministro degli Affari Marittimi di Barbados, Kirk Humphrey-stanno colpendo pesantemente la vita marina, la nostra pesca, le nostre spiagge e il nostro turismo. Ogni giorno le spazziamo via , ma ogni giorno ne arrivano di più’. E pure i grossi traghetti rischiano i motori.
Le alghe assassine dei Sargassi. Non si sa ancora come debellarle.
Certo, tutti stanno cercando di studiare un metodo per debellarle e alcuni hanno compreso che potrebbero essere utili come produttrici di energia e come fertilizzanti ma, al momento, l’unico sistema per contenere solo un poco il problema è caricarle sui camion e portarle via.
Un po’ come usare il mestolo per asciugare una piscina.
Il Governo francese ha già speso qualcosa come 3.5 milioni di dollari per l’acquisto di trattori, maschere a gas e altri equipaggiamenti per pulire Guadalupa, Martinica e le sue altre isole caraibiche.
Il problema è diventato davvero preoccupante per tutti, dai grandi resort, costretti in molti casi a cambiare posto ai turisti infuriati o obbligati a rifondere una parte dei soldi per una vacanza assolutamente diversa da quella venduta.
La teoria scientifica più accreditata sostiene che la causa di questa invasione verde sia il cambiamento climatico e soprattutto l’incremento delle temperature del mare che fa crescere i livelli di carbo dioxina.
Le alghe non sono pericolose per gli uomini ma, l’odore di uova marce, le montagne in putrefazione attirano insetti non permettono di bagnarsi e, soprattutto creano un’immagine orribile delle spiagge dei Paesi colpiti.
Per il momento l’unica speranza è che a settembre, come da previsioni, il mostro marino dovrebbe ritirarsi. Nel frattempo sulle spiagge si spala, si caricano i camion sotto lo sguardo sorpreso all’inizio e arrabbiato dopo, dei tanti turisti che hanno toccato con mano la cruda realtà. Le foto dei depliant delle agenzie di viaggio sono uguali alla realtà solo per il colore del cielo e non certo per quello del mare.