Cronache

Mafia, arrestato il latitante “bicicletta". Si nascondeva in un trullo

di Fabiana Agnello

Cosimo Lamendola, padre del presunto nuovo boss della Sacra Corona Unita Gianluca ancora ricercato, è stato preso tra le campagne di Cisternino e Ostuni

Mafia/ Con lui arrestata una donna residente a Ceglie Messapica

Ha alzato le mani dicendo “Fermi, sono io!” quando i carabinieri del Nor di San Vito dei Normanni e le Api (Aliquote di pronto intervento) hanno fatto irruzione nel trullo tra Cisternino e Ostuni: Cosimo Lamendola, alias “bicicletta”, ricercato dall’alba del 18 luglio in cui è stata messa a segno l’operazione antimafia “The Wolf” in Puglia, è stato arrestato e condotto in carcere insieme a- secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Roxana Marilena, una donna di 34 anni di origine rumena e residente a Ceglie Messapica. 

Roxana
Roxana Marilena, compagna di Cosimo Lamendola (Fonte immagine: Facebook) 

 

La coppia è stata sorpresa durante l’ora di pranzo, intorno alle 13 del 25 settembre, con le pentole sul fuoco, mai immaginando che quello sarebbe stato l’ultimo pasto che avrebbe consumato in libertà. All'interno del trullo, oltre agli effetti personali dell'uomo e della donna, sono state trovate cinque parrucche di differente pettinatura e tinta con cui Cosimo Lamendola era convinto di poter sfuggire alla cattura. E con le quali si è fatto immortalare nelle fototessere probabilmente pronte per essere allegate a documenti falsi. Chissà se pianificava la fuga all’estero come ha fatto il cognato Rosario Cantanna, l’altro latitante dell’operazione, catturato quattro giorni fa in Germania.

Carabinieri Operazione WolfOperazione The Wolf
 

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La vivandiera, che vive e lavora a Ceglie Messapica come cameriera e che faceva la spesa a “bicicletta”, dovrà rispondere di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso e per questo è stata accompagnata nel carcere di Lecce. Sono in corso accertamenti per stabilire la responsabilità del proprietario del trullo e di eventuali intermediari. I fuggitivi hanno pensato di essersi allontanati abbastanza dai radar dei carabinieri del Nor di San Vito dei Normanni e invece li hanno raggiunti nell’isolato trullo, tra le campagne di Cisternino e Ostuni. Si stringe sempre più il cerchio sul terzo e ultimo latitante, Gianluca Lamendola, figlio di Cosimo e nipote dell’ergastolano Carlo Cantanna di cui avrebbe preso il posto a capo della Sacra corona Unita.

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L’operazione “The Wolf”

I carabinieri del Nor al comando del tenente Alberto Bruno della compagnia di San Vito dei Normanni guidata dal capitano Vito Sacchi hanno dato esecuzione, all’alba del 18 luglio in tutta la Puglia, all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano, su richiesta del pm Carmen Ruggiero della Procura distrettuale Antimafia di Lecce.

Ventidue le misure cautelari eseguite, 21 in carcere e una ai domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio e autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale. L’operazione, che prende il nome dal comandante del Nor di San Vito, Alberto Bruno, chiamato Lupo quando era in servizio al Ros di Napoli, ha fermato l’ascesa del presunto boss Gianluca Lamendola della Sacra corona unita.