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Cronache
Mario Cipollini condannato per aver aggredito e minacciato l'ex moglie

La condanna di Mario Cipollini: 3 anni per lesioni e minacce

L'ex campione del mondo di ciclismo Mario Cipollini è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Lucca a 3 anni di reclusione per le lesioni e le minacce alla ex moglie Sabrina Landucci e al suo attuale compagno, Silvio Giusti, ex calciatore di Chievo e Siena. Con la sentenza, è stato stabilito anche un risarcimento di 80mila euro all'ex moglie e di 5mila euro a Giusti.

L'ex campione di ciclismo era assente oggi in aula in occasione delle arringhe difensive dei suoi legali, gli avvocati Giuseppe Napoleone e Massimo Martini. La sentenza è stata emessa al termine della camera di consiglio dal giudice monocratico Felicia Barbieri.

Il commento dell'ex moglie Sabrina Landucci dopo la sentenza 

"E' una sentenza difficile da commentare ma sono contenta. Anche se è stato un percorso difficilissimo e oggi è stata una giornata difficile". Così Sabrina Landucci ha commentato la sentenza del Tribunale di Lucca.

"Le prime ore sono state veramente dure - ha poi aggiunto Landucci riferendosi all'udienza di oggi - perché le parole della difesa mi hanno fatto molto male. Mi sono sentita veramente offesa. Soprattutto la cosa che mi ha ferito più di tutte è l'immagine di madre inadeguata che è stata data di me".

I fatti denunciati e le aggressioni

I fatti oggetti del processo per maltrattamenti e minacce risalgono a dicembre 2016 e a gennaio 2017. Le indagini vennero avviate in seguito alla denuncia presentata dall'ex moglie, Sabrina Landucci, sorella di Marco Landucci, viceallenatore della Juventus, il 9 gennaio 2017. Negli atti del rinvio a giudizio la Procura di Lucca ha sostenuto che Cipollini avrebbe compiuto "una serie di atti lesivi dell'integrità fisica e psichica" dell'ex moglie "con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte". Il pubblico ministero Letizia Cai aveva chiesto ai giudici una pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione.

Tra i fatti denunciati, un’aggressione che sarebbe avvenuta nel 2012, poco prima della separazione. "Eravamo andati a fare un passeggiata in bicicletta e lui mi aveva staccato – la testimonianza in aula di Sabrina Landucci - Giunta a casa mi cambiai: avevo un appuntamento con l'estetista. Indossai una gonna e lui appena la vide andò su tutto le furie giudicandola troppo corta. Mi prese con forza e mi costrinse ad andare in camera da letto. Lì tirò fuori la pistola e me la puntò alla tempia".

Agli atti anche una conversazione con il marito registrata con il cellulare, in cui Cipollini l'avrebbe minacciata di morte: "Ti spacco tutta, ti ammazzo, sentirai il rumore delle ossa spezzate". Contestata a Cipollini, inoltre, un'aggressione all'ex moglie nella palestra in cui lavorava. Di fronte al giudice nel 2019, la donna spiegò di non aver mai denunciato prima l'episodio della pistola e le altre sopraffazioni per proteggere le figlie (che all'epoca dei fatti erano minorenni) e la carriera del campione. Cipollini, difeso dall'avvocato Giuseppe Napoleone, ha sempre ribadito la propria innocenza.


 

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