Cronache
Medici, "aggressioni a suon di bufale" Mozzarelle
L’opinione di Luciano Cifaldi*
L’aggressione avvenuta nei giorni scorsi all’ospedale del Mare a Napoli, oltre a riproporre purtroppo nuovamente il tema della sicurezza degli operatori sanitari, presenta dei risvolti meritevoli di analisi. L’episodio, grave e deprecabile, si è determinato con il lancio di un contenitore di mozzarelle contro il petto di una collega medico. Fortunatamente non si è trattato di un assalto con coltelli, mazze, pistole e motosega, come le cronache ci hanno insegnato essere già accaduto, bensì con delle mozzarelle. Di bufala o fior di latte poco importa perché proprio il mancato uso di uno strumento maggiormente adatto a determinare danno fisico vuole significare la volontà potente e prepotente di colpire mortificando la dignità umana e professionale della dottoressa. E questo non è più accettabile. E purtroppo anche questo accade quando le tutele di legge nei confronti dei camici bianchi non sono ancora concreta realtà (bufale?) e dopo che è avvenuta la scelta scellerata di non obbligare le Asl e le Aziende sanitarie alla costituzione di parte civile nei confronti degli aggressori.
Nelle chat e nei social tra i colleghi medici è cresciuto di molto il malumore, ormai cronico, non solo riguardo a questi episodi. Si avverte chiaramente, oltre al disagio legato ad un senso di abbandono da parte delle Istituzioni, anche l'insofferenza per l'incapacità da parte datoriale di affrontare problemi quali la sicurezza ed il benessere organizzativo. E dalla insofferenza alla intolleranza il passo è molto breve e il malumore va a cogliere aspetti quali l'impotenza del cittadino di fronte alla spirale di violenza che colpisce le nostre città con episodi riconducibili in gran parte, almeno stando alle cronache, alle risorse di importazione illegittima.
Anche di questo si parla all’interno delle chat dei colleghi in camice bianco e sui social, a volte con triste ironia invitando a cercare tra gli sbarcati gli ormai introvabili operatori da assumere nei dipartimenti di emergenza oppure affermando il pieno ritorno alla normalità considerato che sono riprese offese ed aggressioni verso i medici. Il lancio delle mozzarelle è umiliante, colpisce una collega, una donna intenta a fare il proprio lavoro al servizio degli altri, al servizio di chi necessita di cure. Anche questa vigliaccata molto probabilmente resterà impunita e ci ritroveremo ad assistere impotenti all’ennesima puntata del thriller delle aggressioni contro il personale sanitario. Purtroppo però non è una fiction. Basta ipocrisie ed ingiustificabili buonismi dai quali ricaveremo solo ulteriori danni.
*Oncologo, segretario generale Cisl Medici Lazio