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Cronache
Messina Denaro, le parole prima dell'arresto: "É finita". L'autista "sapeva"
(foto Lapresse)

Il Gip accoglie le richieste della Procura: "L'autista di Messina Denaro sapeva tutto, non fu scelto a caso"

Il gip di Palermo, Fabio Pilato, ha accolto in pieno le richieste della Procura durante l'udienza di convalida che aveva sottolineato la pericolosità e la vicinanza col boss del Luppino, l'autista, escludendo la "casualità".

Al di là di ogni considerazione logica, spiega il Gip, sono i risultati delle indagini e a fornire il dato decisivo, nella misura in cui il possesso del coltello e dei due cellulari, entrambi tenuti spenti ed in modalità aereo, suggeriscono che il Luppino fosse talmente consapevole dell'identità di Messina Denaro da camminare armato e ricorrere ad un contegno di massima sicurezza per evitare possibili tracciamenti telefonici. Il coltello di Luppino era a serramanico e della lunghezza di 18,5 centimetri. 

Giovanni Luppino aveva con sè una lunghissima serie di biglietti e fogli manoscritti con numeri di telefono, nominativi e appunti di vario genere, dal contenuto oscuro e di estremo interesse investigativo. Si tratta di "numerosi pizzini dal contenuto opaco che potrebbero schiudere lo sguardo a nuovi scenari".

Il Luppino ha concluso le sue dichiarazioni sostenendo di essersi reso conto della vera identità di Messina Denaro soltanto a seguito dell'intervento dei Carabinieri, quando aveva chiesto al tale Francesco se cercassero lui, ottenendo in risposta le testuali parole: "Si, è finita".

Chemioterapia in carcere per Messina Denaro 

Primo ciclo di chemioterapia per il boss mafioso Matteo Messina Denaro questa mattina nell'ambulatorio realizzato ad hoc nel carcere di massima sicurezza dell'Aquila. Il 60enne non ha avuto reazioni collaterali e, secondo quanto si è appreso, è in buone condizioni.

 

Joker abitazione Messina Denaro

Immagini acquisite nel corso del sopralluogo nella prima abitazione in uso a Matteo Messina Denaro 

Joker abitazione Messina Denaro2
Immagini acquisite nel corso del sopralluogo nella prima abitazione in uso a Matteo Messina Denaro 

Messina Denaro, quei post-it con numeri tutti da "decifrare"

Dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro sono scattate le perquisizioni a Campobello di Mazara e sono stati trovati tre covi, in realtà due case sono semplici appartamenti che fanno capire come il boss godesse di protezione e non avesse bisogno di bunker per nascondersi. Il biglietto fatto scrivere a Messina Denaro dai carabinieri subito dopo il suo arresto, - si legge sul Corriere della Sera - nel quale il boss ha dato atto ai militari dell’Arma che l’hanno catturato di essere stato trattato bene, servirà ad eseguire le perizie calligrafiche necessarie ad attribuire gli appunti trovati in quell’appartamento al boss mafioso o ad altre persone, evidentemente in contatto con lui. Non ci sono infatti solo le annotazioni nell’agenda dove l’ex imprendibile di Cosa nostra alternava considerazioni personali e persino sfoghi sui suoi rapporti (difficili o inesistenti) con la figlia a realtà di tutt’altro genere: nomi, soprannomi, numeri di telefono.

Ci sono anche - prosegue il Corriere - post-it, fogli sparsi o raccolti in alcune cartelline con note e promemoria, cifre che potrebbero celare nomi codificati e un’apparente contabilità. Sono carte da studiare, da un lato per individuare chi le ha vergate e dall’altro per darne una interpretazione compiuta. Nomi, sigle e soprannomi dovranno essere individuati e decifrati per collegarli al boss in due possibili direzioni: da una parte la rete di protezione per garantire sicurezza e assistenza della sua latitanza; dall’altra l’attività di Messina Denaro in un senso più strettamente mafioso, vale a dire affari, interessi imprenditoriali, racket. Spunta anche una cena al ristorante pagata 700 euro, probabile conto pagato a tutti i presenti. Costi che implicano una grande disponibilità di denaro che finora non è stato trovato né in casa né nella camera blindata occultata nell’altro appartamento di Campobello. Nel covo c'era anche un poster de "Il padrino".

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Tags:
matteo messina denaro
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