Cronache
Mohammad Abedini, chiesti i domiciliari per l'iraniano arrestato a Malpensa: possibile pedina per la liberazione di Cecilia Sala
Il cittadino iraniano bloccato a Malpensa il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana: i giudici milanesi avranno 48 ore di tempo per fissare una udienza per discutere l'istanza.
Domiciliari per Mohammad Abedini: l'iraniano arrestato a Malpensa
Il legale di Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino iraniano bloccato a Malpensa il 16 dicembre scorso su ordine della giustizia americana, ha depositato un'istanza alla Corte d'Appello di Milano per chiedere gli arresti domiciliari del suo assistito. Abedini potrebbe essere utilizzato come pedina di scambio per ottenere la liberazione di Cecilia Sala.
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Nell’istanza di sei pagine in cui chiede la scarcerazione e i domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere dei droni arrestato su richiesta degli Usa a Malpensa, l’avvocato Alfredo De Francesco sottolinea, stando a quanto apprende l'AGI, che “non c’è pericolo di fuga" da parte del suo assistito. L’istanza è “squisitamente giuridica” ed entra poco nel merito delle accuse americane, limitandosi a far intendere che, se si dovessero concedere i domiciliari ad Abedini, non verrebbe scarcerata una persona pericolosa. Il legale non ha chiesto la soluzione del braccialetto elettronico, lasciando eventualmente alla Corte d’Appello una valutazione su questa possibilità. Braccialetto che venne dato dalla stessa Corte all'uomo d'affari russo Artem Uss, che fuggì all’indomani del via libera all’estradizione negli Usa. De Francesco ha indicato un domicilio a Milano dove l'uomo potrebbe stare ai domiciliari. L’udienza, codice alla mano, dovrebbe essere celebrata entro 48 ore ma il legale si dice pronto a ‘rinunciare ai termini’ se anche la Procura Generale dovesse farlo e quindi potrebbe tenersi anche tra una decina di giorni. Nei prossimi giorni De Francesco si recherà in Procura Generale per un confronto coi magistrati.