Cronache
Morta una turista italiana in Kenya: gravi ustioni dopo un incendio
Le fiamme dell'incendio si sono propagate velocemente anche a causa del forte vento e dei tetti fatti di foglie. Il racconto
Kenya, la turista italiana Michela Boldrini coinvolta nell'incendio del resort è morta
Michela Boldrini, la turista italiana rimasta gravemente ferita a seguito dell'incendio scoppiato in un resort in Kenya, è morta questa mattina (1 marzo). La donna 39enne era originaria della provincia di Bergamo, era ricoverata in Terapia Intensiva all'ospedale Aga Khan di Mombasa, ma a causa di complicazioni si è aggravata giorno dopo giorno. Il resort Watamu Barracuda Inn, sito lungo una delle spiagge frequentate dai turisti italiani, aveva preso fuoco all'improvviso, con le fiamme aiutate dal forte vento e dalla vegetazione.
La madre di Michela Boldrini è atterrata poco fa nella città keniana, assistita dall'Ambasciata d'Italia che, attraverso il Consolato onorario, ha seguito fin dall'inizio la vicenda in contatto con le autorità locali.
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Le dinamiche dell'incendio dove è rimasta coinvolta Michela Boldrini
Michela Boldrini si trovava ospite nel resorto in compagnia del cugino. I due erano al termine della vacanza e sarebbero dovuti partire il giorno dopo. Per questo, istintivamente invece di scappare velocemente dall'hotel, avevano provato a rientrare in camera per recuperare i documenti di viaggio e qualche effetto personale. Ma nel giro di una trentina di secondi le fiamme hanno avvolto l'area in cui si trovavano, causando a entrambi gravi ustioni, che alla donna sono poi risultate fatali. Tra gli italiani rimasti coinvolti nell'incendio c'è anche una donna di Napoli.
I tetti delle resort erano fatti di sole foglie: le testimonianze
Secondo le testimonianze degli abitanti di Watamu, l'incendio sarebbe divampato dal Mbuyu Lodge, un bar ristorante con camere sulla via centrale della cittadina, dove sorgono anche negozi, discoteche e gelaterie che però non sono state colpite. I tradizionali tetti "makuti", fatti con foglie secche di palma, bruciano velocemente e propagano gli incendi ad alberi e altri tetti. Nel luglio di 2 anni fa un incendio simile aveva distrutto a Watamu un boutique hotel italiano, l'Alawi, ed una serie di ville private.
Della struttura turistica Barracuda Inn è rimasto ben poco. Mentre il resort attiguo, sulla stessa baia e anch'esso italiano, il Lily Palm, ha perso solamente il ristorante fronte mare. l general manager del Lily Palm Resort, Maurizio Ciorra racconta: "Il vento ci ha letteralmente graziati le fiamme si sono fermate appena prima delle cucine e le camere dell'hotel, dove alloggiano un centinaio di italiani, non sono state colpite".