Cronache
Neruda, corte d'appello cilena riapre l'indagine sulla morte del poeta
La causa ufficiale della morte del poeta è un cancro alla prostata ma i dubbi rimangono fin dalla caduta di Pinochet
Una Corte d'Appello di Santiago del Cile ha deciso di riaprire le indagini sulla morte di Pablo Neruda. Si pensa infatti che in realtà sia stato avvelenato
La morte di Pablo Neruda per molti è ancora avvolta dal mistero nonostante le fonti ufficiali ma ora potrebbe essere finalmente tolto il velo sulla scomparsa del premio Nobel a pochi giorni dal colpo di Stato del 1973 in Cile. La Corte d'Appello di Santiago del Cile ieri ha infatti stabilito che le causedella morte di Neruda dovranno essere riesaminate in un nuovo processo.
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Lo scorso dicembre Rodolfo Reyes, nipote del poeta, aveva chiesto di riaprire il caso per cercare una causa diversa dal cancro alla prostata, indicato invece sul certificato di morte, ma non aveva avuto successo. Stando alle indagini forensi condotte da esperti di Canada, Danimarca e Cile, ci sarebbero prove che confermano che Neruda sia morte per avvelenamento. La quantità di Cloristridium botulinum trovato nel corpo di Neruda, che provoca paralisi del sistema nervoso e poi il decesso, sarebbe "incompatibile con la vita umana".
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La Corte d'Appello ha quindi stabilito un'analisi calligrafica del certificato di morte, una meta-analisi dei risultati dei test effettuati da laboratori stranieri e mandati di comparizione anche per un esperto di tossine botuliniche.
Neruda era iscritto al Partito Comunista e amico del presidente cileno Salvador Allende, che fu poi rovesciato dal colpo di Stato che portò al potere Augusto Pinochet. Il vincitore del premio Nobel per la letteratura stava pensando di fuggire in Messico ma un giorno prima della partenza fu portato in ambulanza in una clinica a Santiago dove morì il 23 settembre 1973.