Cronache

Nobiltà, nato a Roma l'erede del principe Scipione Borghese e Barbara Massimo

ANDREA CIANFERONI

Camillo Borghese, futuro XV principe di Sulmona, nasce dall’unione di due celebri casati aristocratici che nei secoli passati hanno illustrato la storia di Roma

La nobiltà romana si congratula con il capofamiglia di Casa Borghese, il principe Scipione Borghese, e Barbara Massimo per la nascita dell'erede avvenuta mercoledì 22 aprile 2020

Quando si dice Borghese si pensa subito a Paolina Bonaparte e a suo marito Camillo Borghese, ma si pensa anche alla Galleria Borghese nella quale è custodita la celebre "Venere vincitrice" del Canova. La Villa all’interno del parco che custodisce la Galleria Borghese, oggi museo statale diretto da Anna Coliva, fu costruita agli inizi del 600 dal cardinale Scipione Borghese. Papa Paolo V (1552-1621), al secolo Camillo Borghese fece interventi grandiosi su Roma (l'Acquedotto Paolino, l'ampliamento del Quirinale che rese sede pontificia), nell'ottica di estendere il potere della famiglia Borghese (sul timpano della basilica di San Pietro c'è il suo nome e lo stemma dei Borghese); tra l'altro molte fontane, per cui veniva chiamato il "fontefice massimo". Il cardinale Scipione Borghese (1576-1633) figlio di Ortensia Borghese e Francesco Caffarelli, aggiunse al proprio cognome quello della madre. Zio e nipote scoprono Bernini, chiamano Guido Reni a dipingere il casino dell' Aurora, costruiscono villa Borghese, creano la Galleria, comprano i Caravaggio, accumulando un patrimonio artistico e immobiliare immenso. Marcantonio II Borghese (1598-1658), nipote del Papa da parte paterna, 1° principe di Sulmona sposò Camilla Orsini di Bracciano ed ebbe un unico figlio, Paolo (1623-1646). Costui sposò a soli 14 anni un'altra nipote di Papa, anche lei quattordicenne, la famosa Olimpiuccia Aldobrandini, principessa di Rossano. Ma così come si era sposato giovanissimo, così morì, a soli 23 anni, lasciando due figli piccoli. Questi furono cresciuti dalla nonna Camilla, perché la madre si risposò con Camillo Pamphili, anche lui nipote di un altro Papa ed ebbe altri 5 figli. Gioiello architettonico della famiglia è il palazzo Borghese, detto "il Cembalo", per la forma della sua pianta: ingresso principale su Piazza Borghese. In un’ala del palazzo vivono ancora oggi i discendenti del ramo principale. Il capostipite della famiglia Borghese fu un mercante senese di lana del XIII secolo, Tiezzo da Monticiano. La famiglia Borghese nell'Ottocento si divise in quattro rami: quello principale dei principi Borghese, quello dei principi Borghese Aldobrandini, titolo acquisito dopo la morte di Olimpia Aldobrandini che aveva sposato in prime nozze Paolo Borghese e in seconde nozze Camillo Pamphili, quello dei duchi Salviati, titolo ricevuto in eredità dall'ultima esponente della famiglia toscana, quello dei principi Borghese Torlonia, in seguito al matrimonio di Giulio Borghese con Annamaria Torlonia. Camillo e Paolina restano senza figli; la discendenza viene assicurata dal fratello Francesco, generale napoleonico, che sposa Adèle de La Rochefoucauld, dama d'onore dell'Imperatrice Giuseppina, per volere di Napoleone, da cui ebbe 4 figli. Il principe Paolo Borghese (1845-1920), 9° principe di Sulmona, primogenito dei suddetti fu uno dei maggiori protagonisti dello sviluppo edilizio di Roma, alla fine dell'800. Ma a questo periodo seguì ben presto una grave crisi con contraccolpi pesanti sulle finanze di famiglia, solo in parte recuperate grazie al matrimonio di Scipione con Anna Maria de Ferrari. Da questi avvenimento lo Stato italiano acquisì la pinacoteca, la raccolta di statue, nonchè la famosa villa costruita dal cardinale Scipione. Giangiacomo Borghese (1889-1954), Governatore di Roma in epoca fascista, sposò Sofia Lanza Branciforte di Trabia da cui ebbe 8 figli. Il principe Alessandro Romano Borghese (1924-1994), figlio di Giangiacomo e Sofia Lanza di Trabia, sposò la contessa Fabrizia Citterio (1938) da cui ha ebbe Alessandra (1963) e Fabio (1965). Il principe Alessandro, detto Tinti, negli anni Sessanta, lanciò la moda dell' Argentario costruendo il villaggio noto come lo Sbarcatello, regalò alla regina Giuliana d' Olanda un terreno sul quale la sovrana edificò la villa L' Elefante, chiamò a raccolta attorno all' hotel il Pellicano, da 41 anni dell’imprenditore alberghiero Roberto Sciò, la grande mondanità internazionale, prime fra tutti Jacqueline Kennedy e sua sorella Lee Radziwill. Ma torniamo indietro nell’albero genealogico, passando all’altro ramo Borghese, quello di Scipione Borghese (1871-1927), X principe di Sulmona, primogenito del principe Paolo e della nobildonna ungherese Ilona Appony de Nagy-Appony. Il principe ebbe solo due figlie femmine e il titolo passò al fratello Livio. Uomo avventuroso e coraggioso, si ricorda ancora oggi per la sua passione sportiva. Come pilota automobilistico, partecipò con il giornalista Luigi Barzini al raid Pechino-Parigi, nel 1907. Il titolo di principe di Sulmona, passò appunto al fratello Livio e poi al nipote Flavio Borghese (1902-1980) sposato con Angela Paternò Manganelli (1901-1973). Il fratello minore, Junio Valerio Borghese (1906-1974), conosciuto come il "principe nero" fu militare e uomo politico, eroico comandante della X Flottiglia Mas. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 proseguì la guerra combattendo al fianco dei tedeschi. Aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Dopo tre anni di detenzione, fu condannato a 12 anni di reclusione per collaborazionismo, ma liberato subito grazie all'amnistia. Nel Dopoguerra fu presidente del Movimento Sociale Italiano dal 1951 al 1953, e nel 1970 si fece promotore di un fallito colpo di Stato, passato alla storia come “Golpe Borghese”. Flavio Borghese (1902 – 1980) dal matrimonio con Angela Paternò (1902 – 1973) ebbe Camillo Borghese, (1927 – 2011) padre dell’attuale capofamiglia  Scipione Borghese (19 novembre 1970), XIV principe di Sulmona, sposatosi con Barbara Massimo, da cui è nato l’erede Camillo Borghese (Roma, mercoledì 22 aprile 2020). Il futuro XV principe di Sulmona, discende per parte di madre, la principessa Barbara Massimo, da una famiglia con 2000 anni di storia. Come si legge sull’almanacco Gotha (la raccolta delle famiglie reali e ducali europee) la famiglia Massimo è considerata la dinastia più antica d’Europa, appartenente alla «Gens Fabia» di cui faceva parte Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, che salvò la Repubblica Romana da Annibale. Ad ulteriore conferma il motto della dinastia Massimo è «Cunctando restituit» cioè «temporeggiando restituii» (la libertà alla Repubblica Romana»). Feudatari del Castello di Arsoli (dove trascorse la notte, in fuga da Roma, il Re Vittorio Emanuele III con la Regina Elena), i Massimo sono imparentati con i Savoia: la nonna dell'attuale capofamiglia Fabrizio Massimo Brancaccio, e di sua sorella Barbara, era Maria Adelaide di Savoia Genova. Proprietari di numerosi edifici nel centro di Roma (palazzo Massimo all'Aracoeli, Palazzo Massimo alle Terme, Villa Palombara all'Esquilino, Casino Massimo in Laterano e di Palazzo Massimo alle Terme) oggi il gioiello di famiglia è rappresentato da Palazzo Massimo alle Colonne, in Corso Vittorio Emanuele, a due passi da Piazza Navona, magnifica dimora ricca di cortili, logge, bassorilievi, statue antiche romane, con l'armoniosa entrata delimitata dalle colonne da cui il nome Palazzo Massimo alle Colonne.  Anche la famiglia Massimo, come la famiglia Borghese, ha avuto stretti legami con la Chiesa grazie a San Pasquale I e Sant'Anastasio I, oltre a un celebre Santo protettore, San Filippo Neri detto Pippo Bono (1515-1595). Barbara Massimo fa onore al detto della casata coniato nel 1500 «Gens Maxima foeminarum pulchritudine celebris» («Le donne della dinastia Massimo sono celebri per la loro bellezza») avendo avuto un trascorso di modella di alta moda per Paola Marzotto, Antonio Riva, Roberto Capucci, Egon Furstemberg. Da sempre attenta alla storia e alla cultura buddista, per anni si è interessata agli studi astrologici con rubriche di successo su settimanali popolari italiani. La nascita di Camillo Borghese, che riunisce due antiche casate romane, avviene in un difficile momento per l’Italia, e per il mondo intero, a causa dell’emergenza dovuta al Coronavirus. Ma è segnale di ottimismo  e di incoraggiamento per futuro. Congratulazioni ai neo genitori. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barbara Massimo, da cui è nato l’erede Camillo Borghese (Roma, mercoledì 22 aprile 2020). Il futuro XV principe di Sulmona, discende per parte di madre, la principessa Barbara Massimo, da una famiglia con 2 mila anni di storia. Come si legge sull’almanacco Gotha (la raccolta delle famiglie reali e ducali europee) la famiglia Massimo è considerata la dinastia più antica d’Europa, appartenente alla «Gens Fabia» di cui faceva parte Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, che salvò la Repubblica Romana da Annibale. Ad ulteriore conferma il motto della dinastia Massimo è «Cunctando restituit» cioè «temporeggiando restituii» (la libertà alla Repubblica Romana»). Feudatari del Castello di Arsoli (dove trascorse la notte, in fuga da Roma, il re Vittorio Emanuele III con la Regina Elena), i Massimo sono imparentati con i Savoia: la nonna dell'attuale capofamiglia Fabrizio Massimo Brancaccio, e di sua sorella Barbara, era Maria Adelaide di Savoia Genova. Proprietari di numerosi edifici nel centro di Roma (palazzo Massimo all'Aracoeli, Palazzo Massimo alle Terme, Villa Palombara all'Esquilino, Casino Massimo in Laterano e di Palazzo Massimo alle Terme) oggi il gioiello di famiglia è rappresentato da Palazzo Massimo alle Colonne, in Corso Vittorio Emanuele, a due passi da Piazza Navona, magnifica dimora ricca di cortili, logge, bassorilievi, statue antiche romane, con l'armoniosa entrata delimitata dalle colonne da cui il nome Palazzo Massimo alle Colonne.  Anche la famiglia Massimo, come la famiglia Borghese, ha avuto il trono papale con San Pasquale I e Sant'Anastasio I, oltre a un celebre Santo protettore, San Filippo Neri detto Pippo Bono (1515-1595). Non c'è dubbio che Barbara Massimo faccia onore al detto della casata coniato nel 1500 «Gens Maxima foeminarum pulchritudine celebris» («Le donne della dinastia Massimo sono celebri per la loro bellezza») avendo un trascorso di modella di alta moda per Paola Marzotto, Antonio Riva, Roberto Capucci, Egon Furstemberg. Da sempre attenta alla storia e alla cultura buddista, per anni si è interessata agli studi astrologici con rubriche di successo su settimanali popolari italiani. La nascita di Camillo Borghese, che riunisce due antiche casate romane, avviene in un difficile momento per l’Italia e per il mondo intero a causa dell’emergenza dovuta al Coronavirus. Ma è segnale di ottimismo  e di incoraggiamento per futuro dell’Italia.