Cronache

Non aprite email da finiti spedizioneri: la truffa in 'bitcoin'

La Polizia di Stato di Trieste, coordinata dalla procura locale diretta da Carlo Mastelloni, ha sgominato un'organizzazione criminale dedita alle estorsioni on line mediante "Cryptolocker", un virus trasmesso via email apparentemente provenienti da corrieri per le spedizioni o agenzie governative nazionali, ma contenenti link o allegati che una volta aperti criptano il contenuto delle memorie dei computer. Gli utenti, per riaprire i file, erano costretti a pagare un riscatto in "bitcoin" a fronte del quale veniva loro inviato poi, sempre via e-mail, un programma per la decriptazione.

Da tempo la Polizia postale e delle comunicazioni aveva diramato diversi "alert" anche attraverso gli organi di informazione per richiamare l'attenzione dei cittadini, inserendo periodicamente degli avvisi in coincidenza dell'apparire di nuove forme di Cryptolocker sul web. L'attivita' criminale, che si era diffusa gia' da diversi mesi, aveva fatto diverse vittime anche "eccellenti" considerato che nella trappola sono caduti in tutta Italia oltre tantissimi privati e aziende anche diversi sedi governative, come tribunali, uffici comunali e alcune strutture delle diverse forze dell'ordine. Le indagini hanno avuto una svolta decisiva nel marzo di quest'anno, a seguito di una denuncia sporta dall'amministratore delegato di una societa' la cui impiegata aveva incautamente aperto un link, pervenuto in allegato a una e.mail che preannunciava un rimborso su una spedizione. Una volta aperto il link, e' stato in realta' scaricato il "Cryptolocker" che aveva criptato il contenuto delle memorie dei pc aziendali.