Cronache
Viterbo, molestie sessuali su 2 bambine: arrestato un pakistano
Pakistano a Viterbo molesta 2 bimbe, grazie al dl Sicurezza, verrà richiesta la revoca del permesso che scade il 24 luglio 2019 e quindi potrà essere espulso
Viterbo, abusi su bambine: arrestato pakistano
Un cittadino pakistano, residente a Viterbo e regolare sul territorio nazionale, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata nei confronti di due bambine minori di 14 anni. L'arresto dell'uomo deriva da un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Viterbo, iniziata nei primi giorni del mese di maggio e condotta dalla locale Squadra Mobile. Tutto trae origine dalle denunce dei genitori di due ragazzine, entrambe 14enni, che nella stessa giornata, nel centro storico di Viterbo, erano state molestate da uno straniero. In particolare l’uomo, in due distinti frangenti, le aveva avvicinate, una mentre rientrava nella propria abitazione e l’altra all’interno del portone di casa e, con la scusa di chiedere se nello stabile ove abitavano vi fossero appartamenti da affittare, si era lanciato in un approccio sessuale fino a palpeggiarle nelle parti intime. Immediatamente sono state avviate dalla Squadra Mobile specifiche indagini, effettuate anche attraverso l’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Dalle risultanze delle audizioni protette delle vittime, effettuate anche con il necessario apporto di uno psicologo e da quanto veniva riscontrato dalla visione di un fascicolo fotografico, il cerchio investigativo si è stretto nei confronti del pakistano, che è stato identificato come l’autore di entrambe le violenze.
Vinse ricorso per restare in Italia, ma ora Fonti del Viminale: “il pakistano può essere espulso”
Potrà essere espulso il cittadino pakistano arrestato a Viterbo con l'accusa di violenza sessuale su due minorenni. Lo spiegano fonti del Viminale, affermando che "l'uomo ha ottenuto la protezione dichiarando di essere omosessuale" ed è "regolare" sul territorio nazionale per decisione del tribunale di Firenze. "L’ordinanza a favore del pakistano - sottolineano le stesse fonti - è del 5 aprile 2017: nel primo semestre di quell’anno il tribunale toscano aveva accolto l’87,5% dei ricorsi di chi non vuole lasciare l’Italia ed è il tribunale in cui, ad agosto 2017, è stata istituita la sezione specializzata sull’immigrazione presieduta dalla dottoressa Luciana Breggia, relatrice della sentenza che ha escluso il Viminale dal giudizio sull’iscrizione anagrafica di un immigrato. La dottoressa Breggia - si nota ancora dal Viminale - è il magistrato che ha partecipato a dibattiti con le Ong, ha presentato un libro contro i respingimenti e i porti chiusi e in un dibattito sul tema “Migranti alla frontiera dei diritti. Una questione storica - giuridica - culturale” dell’8 aprile 2019 ha sostenuto che "nessuno è clandestino sulla terra". Per quanto riguarda il migrante arrestato a Viterbo, dal Viminale si spiega che "la commissione territoriale aveva respinto la richiesta di asilo del pakistano, ma l’immigrato aveva fatto ricorso" e che ora "tenuto conto della gravità dei fatti, grazie al decreto Sicurezza, verrà richiesta alla Commissione Nazionale la revoca del permesso che comunque scade il 24 luglio 2019. Dunque, fatte salve le esigenze cautelari, il pakistano potrà essere espulso".