Omicidio Palmira Martinelli, il caso di cronaca torna di attualità a teatro - Affaritaliani.it

Cronache

Omicidio Palmira Martinelli, il caso di cronaca torna di attualità a teatro

Eleonora Marinelli

La lotta alla violenza contro le donne per commemorare la “Giornata Internazionale della Donna” con un monologo: “Palmina- Amara terra mia” di Giovanni Gentile

La lotta alla violenza contro le donne per commemorare la “Giornata Internazionale della Donna” con un monologo: “Palmina- Amara terra mia” di Giovanni Gentile.

Il regista nell’incipit dell’opera fa rivivere gli anni ’80 attraverso la frivolezza delle canzoncine pop che fanno da sfondo ai giorni bui che segnano la cronaca nera di quegli anni.  La vicenda si consuma a Fasano in un contesto di estremo degrado sociale e culturale. Un efferato femminicidio rimasto irrisolto..

Era l' 11 novembre del 1981 quando Palmina Martinelli, appena 14enne, venne ritrovata nella sua abitazione di Fasano dal fratello maggiore Antonio, che rincasava , in piedi sul piatto doccia del bagno di servizio con il corpo avvolto dalle fiamme, nel tentativo di salvarsi, reso vano dalla mancanza d’acqua.

Ai suoi soccorritori ed alle Forze dell’Ordine fece con lucidità i nomi dei suoi carnefici che, dandole fuoco, avevano voluto punirla per essersi rifiutata di prostituirsi.

Presso il Centro di Rianimazione del policlinico di Bari dove fu trasportata per la gravità delle ustioni riportate, Palmina Martinelli rilasciò le sue ultime dichiarazioni alla presenza del pubblico ministero Nicola Magrone, attuale sindaco di Modugno,  e del dott. Tommaso Fiore, responsabile del centro. Le sue parole vennero prima trascritte a verbale e poi registrate anche su nastro magnetico: "Chi ti ha fatto del male?". "Giovanni, Enrico", disse. "Puoi dire anche il cognome di queste persone?' "Uno Costantino. L'altro non lo so". "Cosa ti hanno fatto queste persone?". "Alcol, fiammifero". Giovanni Costantino, uno dei due uomini indicati da Palmina era il ragazzo di cui lei era innamorata. Costantino era già stato in carcere e con il fratellastro Enrico procacciava ragazzine da avviare alla prostituzione.

Già la sorella maggiore di Palmina, Franca, era stata vittima del volere di questi due ragazzi. Infatti, Franca si era innamorata di Enrico, era andata a convivere con lui, poi, diventata mamma,fu costretta a prostituirsi.

Pochi giorni dopo le sue dichiarazioni, il 2 dicembre, Palmina morì.

Il processo davanti alla Corte d'Assise di Bari, iniziato a novembre del 1983, si concluse il 22 dicembre dello stesso anno con l'assoluzione degli imputati principali per insufficienza di prove.

La Corte, per esclusione, avvalorò l'ipotesi del suicidio, sostenuta anche da una lettera lasciata da Palmina sul tavolo della cucina di casa e così interpretata: "Depressa per come veniva trattata in famiglia, avrebbe scritto una lettera di addio alla madre e si sarebbe suicidata dandosi fuoco da sola".

Il verdetto fu confermato sia in Appello, nel 1987, che in Cassazione, l'anno dopo.

Nel 2016 il caso viene fatto riaprire dalla Cassazione, sollecitata dalla sorella della vittima, Giacomina che non ha mai creduto al suicidio della sorella.

Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti: questo è lo scopo che l’autore-regista e Barbara Grilli, attrice, si prefiggono in questo spettacolo.

 Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca, immobile sulle sedie. Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, che sembra, ancora oggi, un peso per questa regione. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 36 anni dai fatti.

Il monologo andrà in scena presso l’auditorium del Liceo Statale “Girolamo Comi” di Tricase il 18 marzo prossimo alle ore 11,00.  Promotore dell’evento è l’Inner Wheel Club di Tricase-S.Maria di Leuca in collaborazione con l’istituto scolastico.

Tema scottante quello del femminicidio… La questura di Brindisi ha, anche, indetto la prima edizione del  Premio “Palmina Martinelli” e lo scorso 13 marzo è avvenuta la premiazione alla presenza del Capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli che dice: “Pur prendendo spunto da un fatto tragico ma processualmente controverso, si ripropone il tema della violenza sulle donne, della violenza che molto spesso si consuma all'interno delle mura domestiche che credo che una società civile debba sempre più marginalizzare attraverso la consapevolezza, il processo culturale”.

Parlarne per lottare e sconfiggere l’assordante silenzio che avvolge queste crude realtà.