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Addio al partigiano Aldo Tortorella, ultimo dei comunisti pacifisti. Il ritratto
Aldo Tortorella, alias Partigiano Alessio: l'uomo che disse addio ai Ds e a D'Alema
Addio al partigiano Aldo Tortorella, ultimo dei comunisti pacifisti. Il ritratto.
Il “compagno Aldo”, come lo chiamavano gli amici dell'Associazione Nazionale Partigiani, era un comunista atipico. In lui era sempre vivo il ricordo della Resistenza, quando fu catturato e riuscì a beffare i fascisti con una fuga.
Dopo il bombardamento di Belgrado, lasciò il partito
Quell'esperienza di vita vissuta lo segnò per sempre, tanto che chiuse il suo impegno politico, quando il Governo D'Alema entro in guerra partecipando poi ai bombardamenti di Belgrado. Proprio la crisi del Kossovo porto “il partigiano Alessio” a lasciare gli eredi del Pci.
Era il numero 2 del Pci di Enrico Berlinguer
Colto, giornalista a 19 anni e direttore dell'Unità prima a Milano, poi a Genova, sino alla riunificazione delle edizioni negli Anni 70. Nel 1972 venne eletto per la prima volta alla Camera dove restò sino al 1994. Durate la segreteria di Enrico Berlinguer, a lui fu affidata la “politica culturale del partito”.
La mozione 2 alla Bolognina firmata con Ingrao e Natta
Ma è con la segreteria di Occhetto che Tortorella iniziò a prendere le distanze dal partito. La svolta della Bolognina e l'abiura del comunismo lo videro protagonista della Mozione 2, firmata con Pietro Ingrao e Alessandro Natta e poi bocciata.
L'ultimo presidente del Pci
Ma Tortorella decise di rimanere nel partito sino a quando l'ex Pci di cui fu l'ultimo presidente, diventato nel frattempo Pds e poi Ds, non firmo l'ingresso in guerra. E uscì senza sbattere la porta.
Il suo ricordo del fascismo e della guerra è raccolto nel libro “Noi partigiani”, il memoriale della Resistenza edito dall'Anpi.