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Cronache
Perché è morto Prigožin della Wagner. Rivelazione del premio Pulitzer Hersh
Evgenij Viktorovič Prigožin

Ma Prigozhin non sembrava voler uscire di scena come concordato. “All'inizio di agosto ci sono state notizie di tensioni alle frontiere”, racconta Hersh, “con il residuo del gruppo Wagner (quello facente capo a Prigozhin, ndr) che ha fatto una serie di intrusioni nello spazio aereo della Polonia e ci sono state fastidiose minacce ai confini di Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia. Per Putin, innescare un processo di denunce dai Paesi della NATO è stata una violazione imperdonabile”. L’invasione di aree NATO può dare il la ad un’entrata in guerra direttamente delle forze Atlantiche e ad un allargamento della guerra. E Putin non vuole creare le condizioni per un’allargamento del conflitto e un coinvolgimento diretto della NATO già pesantemente presente. Per questo motivo Prigozhin viene fatto fuori. “Era così, mi ha detto un noto funzionario dell'intelligence statunitense”, riferisce Hersh sul suo sito. 

Nessuna guerra mondiale alle porte o almeno tutti sembrano tenersi lontani da uno scenario tanto terrificante, forse paghi di quello già disastroso in atto.  Il futuro sembra in parte disegnato dal concatenarsi dei fatti, aggiungiamo noi. Né la NATO né la Russia né l’Ucraina possono permettersi di perdere la guerra. E la soluzione al conflitto a ridosso dell’Europa che sta durando troppo, mettendo in ginocchio economie e popoli, potrebbe essere una divisione dell’Ucraina da procrastinare a chissà quando. Nessun trattato di pace, nessuna ufficializzazione di nuovi confini ma di fatto una divisione dei territori ucraini voluta da tutti o quasi. Quelli di cultura russa diverrebbero di fatto autonomi da Kiev e sotto il controllo russo, in una divisione del Paese sullo stile delle due Coree, quella del Nord comunista e quella del Sud capitalista. Una storia già vista che però in questo caso potrebbe aprire una nuova era della guerra fredda.

 

 

 

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