Cronache
Peste suina africana, attivate procedure di emergenza: mancava solo questa
Definite la 'zona infetta' e la 'zona di sorveglianza intorno all'alessandrino
Peste suina in Regione Piemonte trovata in un cinghiale morto
Incredibile ma vero. Mancava solo la peste suina. Dopo il caso riscontrato in un cinghiale trovato morto nell'alessandrino, nelle prossime ore verranno definite la 'zona infetta' e la 'zona di sorveglianza, con le relative prescrizioni. Lo annuncia l'assessorato regionale alla Sanità. "Stiamo agendo con la massima tempestivita', - spiega l'assessore Luigi Genesio Icardi - l'immediata e coordinata attuazione delle misure di controllo nei suidi selvatici risulta fondamentale nel tentativo di confinare ed eradicare il piu' possibile la malattia.
Peste suina in Piemonte, attivato il Piano nazionale per le emergenze epidemiche
Sono in corso le riunioni con i Servizi veterinari territorialmente competenti, le Autorita' di gestione forestale e con i Settori ambientali e faunistico venatorio. Come previsto dal Piano nazionale per le emergenze di tipo epidemico, "e' stato avviato - prosegue Icardi - l'insediamento delle Unita' di crisi a livello locale, regionale e nazionale per l'adempimento delle azioni previste dal manuale operativo e dalle norme specifiche in materia".
Peste suina africana, altamente contagiosa con elevata mortalità
La prima diagnosi di Peste suina africana per l'ungulato morto a Ovada era stata data dall'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ed e' stata poi confermata dal Centro di referenza nazionale per le pesti suine (Cerep) dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche. La Peste suina Africana (PSA) - ricorda l'assessorato alla Sanita' della Regione Piemonte - "e' una malattia infettiva altamente contagiosa, tipicamente emorragica, causata da un virus appartenente al genere Asfivirus che colpisce solo i suini domestici e selvatici causando un'elevata mortalita'.
Si conoscono oltre venti genotipi del virus, ma solo due sono presenti fuori dal continente africano: il genotipo I e' limitato alla Sardegna, mentre il genotipo II e' il responsabile del recente fenomeno epidemico iniziato nel 2007 in Georgia per poi propagarsi nell'ex blocco sovietico e in diversi paesi dell'Unione Europea, fino alla Germania. Piu' recentemente l'infezione e' arrivata in Cina e si e' diffusa anche in molti altri Paesi asiatici. Il virus della PSA e' molto stabile, resiste ad un ampio range di pH e temperature (per anni nella carne congelata) ed e' resistente all'autolisi, per cui rimane infettante per diverse settimane anche nelle carcasse abbandonate. Viene inattivato solo dalla cottura e da specifici disinfettanti".