Cronache
Bomba: Pfas killer invisibili, sono ovunque e avvelenano il sangue
Le sostanze definite "inquinanti eterni" si trovano nello smalto, negli imballaggi da fast food e perfino nelle lenti a contatto
Pfas, gli inquinanti eterni: dall'acqua al sangue, sono ovunque
Si possono trovare in uno smalto, negli imballaggi da fast food, persino nelle lenti a contatto: si chiamano Pfas, sostanze per e poli fluoroalchiliche e sono stati definiti “inquinanti eterni” perché si trovano nell’acqua, nei cibi, addirittura si trasmettono di madre in figlio e per distruggerli è necessaria una temperatura di almeno 1000 gradi. “Presadiretta”, il programma di Riccardo Iacona andato in onda ieri lunedì 18 marzo in prima serata su Rai 3, ha raccontato questo nemico invisibile attraverso un viaggio nelle zone più contaminate in Italia e nel resto di Europa nel racconto “Stop ai veleni” (con Teresa Paoli, Paola Vecchia, Giuseppe Laganà, Raffaele Marco Della Monica, Fabio Colazzo, Matteo Del Bò).
Origine dei #PFAS: che cosa sono, dove si trovano e perché sono così pericolosi? #PresaDiretta pic.twitter.com/kqrvmvrjMV
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“Quando dalle analisi ho scoperto i miei valori, mi è crollato il mondo addosso: potrò avere figli? Se sì, cosa rischio di trasmettere?”
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Antonietta ha scoperto di avere livelli molto alti di #PFAS nel sangue, così come tutta la famiglia, compreso suo figlio Yuri.#PresaDiretta pic.twitter.com/9UJc2dkQKv
La puntata è partita dal Veneto, dove tutto è iniziato e dove la Miteni ha prodotto un tipo di Pfas per oltre 50 anni e ora deve affrontare un processo per disastro ambientale. In Piemonte il gruppo chimico belga Solvay produce tuttora Pfas.
“Il pozzo è chiuso per sempre, a causa della presenza di C6O4 e altri tipi di #PFAS.”
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Montecastello era un tranquillo comune piemontese, a 10km da Alessandria, fino a quando, nel giugno 2020, #Arpa ha rilevato #PFAS nel pozzo che fornisce l’acqua potabile.#PresaDiretta pic.twitter.com/XQ0ICeCdmj
In Toscana una nuova indagine di Greenpeace conferma che alcuni distretti industriali contribuiscono alla contaminazione da Pfas delle acque superficiali.
E poi nelle Isole Faroe, tra Gran Bretagna e Islanda, dove molti abitanti presentano tracce di Pfas nel sangue e dove il maggior esperto di queste sostanze, Philippe Grandjean sta conducendo una ricerca sugli effetti sul corpo umano.
“Il nostro è un messaggio diretto a tutti coloro che producono sostanze inquinanti e le rilasciano nella natura senza pensare a dove vanno a finire.”
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Pál Weihe.
Siamo andati nelle #IsoleFaroe dove molti abitanti presentano tracce di #PFAS nel sangue.#PresaDiretta pic.twitter.com/ojpD89w6Sg
Sulla pericolosità di queste sostanze si è interrogata l’Unione Europea: Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi e Danimarca hanno chiesto che i Pfas vengano vietati in blocco. L’Italia non si è pronunciata in merito, nonostante sia uno dei Paesi europei più inquinati dai Pfas. Migliaia di persone che vivono nelle zone contaminate soffrono di patologie anche mortali e l’industria sta cercando di correre ai ripari con nuove tecnologie per “vivere senza Pfas”.
“Nei nostri prodotti non c’è nessuna sostanza dannosa, compresi i #PFAS. La produzione è al 100% biodegradabile.”
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Kasper Larsen, CEO Pure Print.
Nel 2020 la #Danimarca è diventata il primo Paese al mondo a vietare l’utilizzo di contenitori alimentari con #PFAS.#PresaDiretta pic.twitter.com/4pk6Z1NY9p
Ma liberarsi da queste sostanze tossiche non è facile e bonificare fiumi e terre avvelenati richiede un costo molto alto tanto che la giornalista di Le Monde Stéphane Horel ha detto: “l’inquinamento dei Pfas rappresenta la bancarotta dell’epoca moderna”.
“Il nostro scopo è quello di degradare i #PFAS.”
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Questi sono i laboratori del Dipartimento di Chimica e Materiali del Politecnico di Milano, la Professoressa #SilviaFranz e il suo team hanno scoperto come eliminare dall’acqua i #PFOA e i #PFOS.#PresaDiretta pic.twitter.com/fegoZ14H3r