Un atto di coraggio forse ha evitato la tragedia. È la vicenda riportata dal Corriere della Sera, che racconta una storia inquietante. Nasce tutto dalla denuncia di un ragazzo che svela ai carabinieri il piano dell’amica intenzionata a uccidere i propri genitori. Intenzioni comunicate su Snapchat, un’applicazione di messaggistica diffusa fra gli adolescenti. L’indagine della procura per i minorenni di Venezia è scattata a luglio e le scoperte sulla ragazza sono sorprendenti: studentessa, brava ragazza, figlia unica di una giovane coppia “perbene”, dicono gli investigatori che sono intervenuti subito temendo il peggio.
Un'ambiente al di sopra di ogni sospetto, dove forse avrebbe avuto un ruolo anche il fidanzatino. Sul punto gli inquirenti invitano però alla prudenza perché il coinvolgimento del ragazzo, studente diciassettenne di Bassano, potrebbe essere marginale. "Non l’avrei mai fatto", ha dichiarato la ragazza agli investigatori. Ma i messaggi, spiega ancora il Corriere della Sera, hanno un tono diverso, assicura chi li ha letti.
Non era affatto millantatorio o ironico. Al punto che gli inquirenti hanno deciso di informare immediatamente i genitori e attivare le procedure del caso, servizi sociali, psicologi. Scossi dalla notizia, mamma e papà si sono messi a disposizione delle forze dell’ordine e degli assistenti. Vogliono capire cosa possa aver spinto la figlia a scrivere con tanta, irriconoscibile crudeltà: "Per noi è tutto così incredibile, non c’erano segnali in questo senso". Litigi nella norma adolescenziale, nessuna particolare insofferenza alla famiglia.
Gli investigatori ora stanno analizzando telefonino e computer della ragazza, non escludono che dietro ci possa essere la mano nera di qualcuno. Una setta, un sito che adesca e plagia adolescenti tramando piani criminali, sfide. Vengono alla mente anche Erika e Omar, anno 2001, altro caso tremendo, lei che progetta con lui di uccidere i genitori, forse per odio della madre, della famiglia perfetta dove lei si sentiva la pecora nera. Se davvero la quindicenne pensava di eliminare i suoi, sembra mancare un movente.
Come mancano alcuni dettagli fondamentali del delitto: tempi e modalità. Nei messaggi non si parla né del come né del quando avrebbero commesso il crimine. Ragion per cui la procura ha aperto sì un fascicolo ma contro ignoti e senza ipotizzare alcun reato. "Per il tentato omicidio bisognava essere in presenza di un perfetto disegno criminale – spiega chi indaga -. Se invece ci fosse la responsabilità di terzi ci potrebbe stare l’istigazione a commettere l’omicidio".
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