Cronache
Preti sposati alla guida di comunità. Ecco la "Chiesa del dopo" aperta a tutti
Continua il dibattito su una possibile riforma del clero che possa aprire le porte del sacerdozio anche senza rispetto del "dogma" del celibato
Presbiteri alla guida di comunità: istruzioni per una "Chiesa del dopo" aperta anche ai preti sposati
E sempre nel dibattito sui preti sposati è intervenuto, sul portale viandanti.org Paolo Cugini (parroco di quattro parrocchie nella campagna bolognese) che riflette sulla crisi della figura del presbitero nella società occidentale contemporanea, con un editoriale dal titolo: “Presbiteri guide di comunità: quale discernimento?”. Il ruolo del prete a capo di una comunità oggi soffre di una duplice crisi, spiega Cugini: "Da una parte, gli scandali della pedofilia hanno contribuito a corrodere l’immagine del prete come un essere ontologicamente diverso, come una certa spiritualità aveva contribuito a creare, come se fosse immune alle passioni. Dall’altra, l’attuale contesto culturale sempre più post-cristiana e post-teista, rende obsoleta la presenza di quel modello di prete che funzionava nell’epoca della cristianità, ma che oggi ha valore solo per la vecchia guardia cattolica". Paolo Cugini prova a tracciare alcune piste percorribili per edificare una "Chiesa del dopo", che però è già iniziata.