Cronache

Preti sposati alla guida di comunità. Ecco la "Chiesa del dopo" aperta a tutti

Di Redazione Cronache

Continua il dibattito su una possibile riforma del clero che possa aprire le porte del sacerdozio anche senza rispetto del "dogma" del celibato

"Le guide di comunità non dovranno essere celibi e nemmeno separati dal popolo di Dio. Saranno scelti tra quelle donne e quegli uomini che la comunità indicherà". Le nuove guide, siano esse uomini o donne, si formeranno con "un percorso molto più semplice, più attento alle tematiche del tempo presente, collegato alle facoltà umanistiche già esistenti e integrato con proposte locali modificabili di anno in anno". E ancora: "Occorre coinvolgere il popolo nella scelta" della propria guida, come segno del superamento di una mentalità gerarchia "mai abbandonata", e come effettiva responsabilizzazione della comunità dei laici. Ancora oggi, denuncia Cugini, "nonostante i proclami e i tanti documenti, è visibile la separazione netta tra clero e laicato"

Secondo Paolo Cugini, però, l’incarico di guidare una comunità non dovrebbe essere retribuito bensì volontario.