Cronache

Purgatori, attesa per la Tac decisiva. 12 testimoni convocati dai pm

Di Redazione Cronache

Dietro le differenti diagnosi l’ipotesi di contrasti fra grandi medici

Morte Purgatori, dai pm 12 testimoni tra esperti e famiglia

Giornate importanti per chiarire i punti oscuri della morte di Andrea Purgatori. Secondo il Corriere della Sera, i magistrati hanno convocato 12 testimoni. Obiettivo: "si deve accertare se ci sia un nesso fra la morte del giornalista e le terapie alle quali è stato sottoposto. In attesa dei risultati (oggi la Tac mentre un primo referto potrebbe arrivare mercoledì sera ad autopsia eseguita) il pm vuole ricostruire attraverso questi esperti — sentiti in qualità di persone informate sui fatti — gli ultimi due mesi di vita del giornalista".

Secondo quanto racconta il Corriere della Sera, "è certo che furono settimane di controlli frenetici nella speranza di smentire la tesi del professor Gianfranco Gualdi, il primo a diagnosticare, alla fine dello scorso aprile, una serie di «metastasi tumorali» che dai polmoni avrebbero raggiunto il cervello. Gualdi e il suo collaboratore Claudio Di Biasi - informa il Corriere della Sera - sono stati iscritti sul registro degli indagati a garanzia delle loro stesse posizioni e su suggerimento del loro difensore, l’avvocato Fabio Lattanzi, hanno nominato come consulente di parte l’anatomopatologo de La Sapienza, Enrico Marinelli".

Durante le settimane successive, ricostruisce il Corriere, alcuni consulti effettuati tra Roma e Milano smentiscono la prima diagnosi. "Che la guerra fra professionisti emeriti diradiologia e oncologia fosse conclamata è rivelato da un altro dettaglio", scrive il Corriere, secondo cui un professore di Villa Margherita, "riferì ai familiari di Purgatori come le differenti letture delle Tac alle quali si sottopose il giornalista sarebbero state dovute a storiche divergenze fra i professori Gualdi e Alessandro Bozzao de la Sapienza, che in un altro esame successivo a quello di Villa Margherita aveva smentito le metastasi.