Cronache

Ratzinger, faida dopo la morte. Conservatori vs Bergoglio. "Ritiro possibile"

Via i freni alla battaglia interna al Vaticano, che torna a dividersi in fazioni. Il fedelissimo di Benedetto XVI critica Francesco. C'è chi immagina l'addio

Vaticano, si scatena la guerra tra conservatori e progressisti

La morte del papa emerito Ratzinger sta riportando in superficie la guerra intestina al Vaticano, con i conservatori che, senza quello che in molti hanno descritto come loro intermediario o persino "tappo" a mosse di rivolta contro Bergoglio, vengono allo scoperto. "Nel recinto cattolico si sta aprendo uno scenario di nuovi scontri tra le varie fazioni, in particolare tra i circoli più conservatori e la galassia più progressista, con offensive degli oppositori al pontificato", scrive La Stampa, che riporta parole molto significative del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller.

"La stretta di Papa Francesco sulla messa in latino è stata un’imprudenza. Al Pontefice suggerisco di essere maggiormente attento a tutte le sensibilità dentro la Chiesa, anche quelle più lontane dalle sue" dice il 75enne allievo di Ratzinger, che "mette in guardia dal possibile scisma a sinistra in Germania, scandendo un secco «no» alla benedizione delle coppie gay: «È contro la parola di Dio»". Muller, nominato cardinale nel 2014 da Bergoglio che però non gli ha rinnovato il mandato di prefetto nel 2017, "sostiene che «non siamo un’organizzazione politica o meramente umana, ma una creazione di Gesù Cristo» con il compito di «operare per la salvezza eterna dell’umanità»", si legge su La Stampa.

Senza Ratzinger possibile il passo indietro di Bergoglio. Sarah, Ouellet e Erdo tra i possibili successori

C'è anche chi immagina un possibile passo indietro di Bergoglio. "Forse la possibilità di un ritiro sarebbe più fattibile adesso che non c’è più il Papa emerito, ma questo ovviamente è pura speculazione perché non ho idea cosa ne pensi papa Francesco", dice l’arcivescovo Timothy Broglio in un'intervista a Repubblica. Broglio è il presidente della conferenza episcopale degli Stati Uniti, conservatore che ammette che "ci sono tensioni tra, diciamo, progressisti e conservatori. Forse ci sono sempre state ma mi sembrano molto più evidenti adesso. Vediamo alcuni vescovi tedeschi che vanno avanti con il percorso sinodale, e con questo certamente io non posso essere d’accordo, sarebbe una fonte di tensione. Ma ci sono critiche anche dall’altra parte, che possono essere anche esagerate. Sì, bisogna riconoscere che ci sono tensioni".

La Verità scrive che tra i porporati gira un documento che chiede al futuro pontefice "chiarezza dottrinale" e "l'accettazione della tradizione apostolica" da parte dei nuovi vescovi. E fa anche dei nomi per i possibili successori di Bergoglio: il guineano Robert Sarah, ex prefetto al culto divino, il canadese Marc Ouellet, attuale prefetto dei vescovi, l'ungherese Peter Erdo, cardinale ritenuto "super partes". Nel frattempo, nel giorno dell'Epifania Bergoglio è apparso deciso e ha chiesto "silenzio e umiltà", invitando a "non credere a false notizie".