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Cronache
Regina Elisabetta, svelato il piano London Bridge per gestire la sua morte

Piano London Bridge, cosa fare dopo la morte della Regina Elisabetta

Si chiama "London Bridge", e gia' nel nome indica un delicato passaggio: e' il piano, gia' pronto, per affrontare le ore in cui il Regno Unito verra' informato che Sua Maesta' Elisabetta II, che ha appena celebrato i 60 anni di regno, non e' piu' con i suoi sudditi. Tutto previsto, meno l'imponderabile. Si immagina che (lo rivela in un lungo articolo il quotidiano The Guardian) la Regina passera' a migliori vita dopo una breve malattia, con il conforto dei parenti e l'assistenza dei medici. Nessun altro, perche' il suo medico curante, il Professor Huw Thomas, gia' sa che dora' regolare in modo ferreo il traffico attraverso gli accessi dell'appartamento reale.

A dare la notizia al primo ministro (inutile dirlo: a qualsiasi ora del giorno o della notte) sara' il segretario della Sovrana, una volta che l'intera famiglia reale le avra' baciato la mano ormai esangue e Carlo sara' divenuto Re d'Inghilterra. Quindi partiranno da un ufficio segreto del Foreign Office le telefonate ai paesi di cui il primo elemento della Casa di Windsor e' capo di Stato, e quindi ai 36 paesi del Commonwealth. Allo stesso tempo nelle comunicazioni tra gli uffici dell'amministrazione pubblica verra' usata la frase in codice: "London Bridge is down", il Ponte di Londra e' crollato, come in una vecchia canzone per bambini. Il Paese sapra' del lutto dalla Bbc. La televisione pubblica e' l'unico ente non governativo ad essere in possesso del testo del piano, e fara' ricorso al Rats, il Radio Alert Transmission System progettato negli anni della Guerra Fredda per segnalare un attacco nemico alle infrastrutture del Paese. Ma che tipo di allarme sara'? Il fatto e' che nessuno lo sa. Certo e' che, quando scattera', se ne accorgeranno tutti.

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