Cronache
Rete canaglia, Consulcesi: 9 medici su 10 hanno cattiva reputazione on line
Per questo Consulcesi ha istituito il servizio legale “diritto all’oblio” per la rimozione di contenuti critici, falsi o scorretti
In Italia, ben 9 medici su 10 hanno una cattiva reputazione on line, ma lo ignorano. Lo denunciano i legali di Consulcesi in una nota. "La causa è dovuta al meccanismo stesso che regola la rete", scrivono.
Cioè “un’enorme mole di informazioni immagazzinate su un determinato professionista, nutrite da recensioni degli utenti, da acquisizione di registri pubblici e dati inseriti in maniera più o meno consapevole dai medici stessi”. Secondo Consulcesi, anche durante la pandemia, sono molti i medici che si sono trovati ad avere delle recensioni negative sul web. "In alcuni casi, addirittura, molti professionisti della sanità - riferiscono i legali - hanno visto apparire il proprio nome tra le notizie relative ad una causa legale in corso, notizie pubblicate dalla stampa prima della sentenza e mai rimosse anche a fronte di una assoluzione".
Per questo Consulcesi ha istituito il servizio legale “diritto all’oblio” per la rimozione di contenuti critici, falsi o scorretti che possano compromettere la professionalità dei camici bianchi. "Il diritto all’oblio - spiegano gli esperti - è il diritto di una persona fisica, non giuridica, ad ottenere la deindicizzazione o la cancellazione di un link relativo alla notizia che la riguarda quando questa non riveste più interesse pubblico, soprattutto a causa del trascorrere del tempo. I dati personali possono essere infatti trattati solo per il tempo necessario a soddisfare lo scopo per il quale sono stati raccolti". Dopo un’analisi gratuita dei contenuti, ed una attenta valutazione legale, il team di esperti elimina le notizie false, i commenti ingiuriosi, le informazioni lesive per l’immagine e i dati trattati illecitamente secondo la normativa vigente e il diritto all’oblio riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea.