Entra nel vivo la riforma sul Codice della strada: dopo un passaggio alla Camera il testo è tornato in Commissione Trasporti. A far saltare all’ultimo l’approvazione del provvedimento presente all’ordine del giorno, è stato il relatore Diego De Lorenzis (M5S) che ha chiesto il rinvio in Senato per tenere conto delle modifiche che sono intercorse tra quando il provvedimento è approdato in Aula e oggi.
Come riporta il Corriere della Sera, il testo unico è lungo 100 pagine e contiene molte modifiche. Se venisse approvato verrebbe introdotto nel codice la cosiddetta “utenza vulnerabile”: le strisce pedonali potranno essere rialzate all’altezza del marciapiede e potrebbero vedersi in città marciapiedi colorati, facilmente individuabili e identificati come “percorsi pedonali”. Ogni amministrazione comunale potrebbe riservare dei posti nei parcheggi per le auto guidate da donne incinta o con a bordo figli sino a due anni. Basterebbe esporre sul parabrezza un nuovo “contrassegno rosa”. I pedoni potrebbero avere la precedenza sulle auto quando attraverseranno la strada mentre oggi ce l’hanno se hanno già iniziato l’attraversamento.
Assolutamente vietato parcheggiare negli spazi per la ricarica elettrica se non si sta usufruendo del servizio: previsto verbale e decurtazione di 2 punti patente. Le auto ibride non avranno più accesso libero alle zone a traffico limitato delle città mentre continueranno ad averlo solo i veicoli elettici dopo una delibera della giunta comunale. Una novità importante nel codice della strada è anche quella che riguarda i semafori. La luce gialla avrà una durata minima di 3 secondi.
Chi guida e usa smartphone, computer portatili o tablet togliendo le mani dal volante: la multa va da 422 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi, oltre alla decurtazione di 5 punti della patente. In caso di recidiva la multa arriva fino a 2.588 e la sospensione della patente va da uno a tre mesi oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente. I comuni e le province avranno l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet il bilancio delle multe riscosse nell’anno precedente.
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