Cronache
Sammy Basso, "ha ballato e sorriso fino all'ultimo. Indimenticabile il nostro viaggio sulla mitica Route 66"
Il suo migliore amico racconta gli ultimi momenti di vita del ragazzo malato di progeria: "Stava ballando. Si è accorto di non stare bene, ma non ha voluto andare a casa. Ha basato la sua esistenza sulla resistenza alle difficoltà"
Sammy Basso, gli ultimi momenti di vita raccontati da chi gli voleva bene: il suo miglio amico: "Stavamo ballando..."
Sammy Basso è morto, aveva 28 anni. Ma quel ragazzo malato di progeria, una malattia molto rara che porta all'invecchiamento precoce, è rimasto nel cuore di tanti. Il suo migliore amico, Riccardo Zanolli, gli è stato vicino fino all'ultimo. Sammy è morto sabato sera, i due erano insieme a una festa. "Stava ballando. Si è accorto - dice Riccardo a Il Corriere della Sera - di non stare bene, ma non ha voluto andare a casa. La resistenza alle difficoltà è quella che ha avuto sempre nella vita". Amici dall’adolescenza, hanno condiviso i giorni di scuola e quelli di vacanza, i viaggi e l’impegno nella ricerca sulla progeria, le maratone e gli incontri formativi. Con lui ha affrontato il viaggio della vita, quello sulla mitica Route 66, gli States da Est a Ovest dopo la maturità, diventato poi un libro e un docufilm. "Il ricordo? Ogni giorno una meraviglia. Indimenticabile. C’è stato qualche momento di difficoltà, ma non mancava mai il sorriso".
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"All’inizio - prosegue l'amico di Sammy a Il Corriere - lo vedevo come un centometrista, che va veloce sulle cose. Invece era un maratoneta della vita: fino all’ultimo giorno ha ragionato con progettualità sul futuro. Eravamo ragazzi e mi diceva: andrò all’università, mi laureerò, studierò la malattia. Sammy mi ha insegnato che un cuore grande fa posto a tanti. Ed era così. Aveva tanti amici, era importante per lui. Sammy mi ha insegnato che un cuore grande fa posto a tanti. Ed era così. In classe gli assegnavano il primo banco per la sua altezza, ma se c’era da fare qualche scherzo, anche ai professori, non si tirava indietro. Qualche punizione la prendeva, non voleva avere favoritismi. Negli Usa, a Roswell, il sito dove si dice siano stati scoperti esseri alieni, si finse uno di loro. Sammy amava ridere e divertirsi, ma era il più maturo di tutti noi. Era autoironico. Lottava per vivere una vita normale ma lo faceva con il sorriso che ha avuto sino alla fine".