Cronache
Sarah Scazzi: depositate le motivazioni della sentenza di appello, 1277 pagine

Caso Scazzi: sono state depositate le motivazioni della sentenza e si allontana il rischio della scarcerazione di Sabrina Misseri e di sua madre Cosima
Omicidio Sarah Scazzi: sono state depositate le motivazioni della sentenza di appello, un documento di ben 1277 di pagine
Sono state depositate le motivazioni della sentenza di appello relative al caso Scazzi. La Corte ha inoltre rideterminato, riducendola, la pena per altri due imputati: un anno e quattro mesi a Vito Russo Junior, ex legale di Sabrina Misseri (due anni in primo grado per favoreggiamento personale), cinque anni e 11 mesi a Carmine Misseri, fratello di Michele (sei anni in primo grado per soppressione di cadavere).
Alla lettura della sentenza di appello, a luglio 2015, assistettero Cosima e Sabrina. Nessuna reazione, pero' dalle due donne, cosi' come nessun cenno da parte di Michele Misseri, che sedeva tra i banchi accanto al suo legale. In aula allora non c'era nessun esponente della famiglia Scazzi: mamma Concetta ha atteso a casa di conoscere il verdetto, mentre suo marito Giacomo e il figlio Claudio erano nel nord Italia per lavoro.
In questo secondo processo, Cosima, che in primo grado si era avvalsa della facolta' di non rispondere, ha reso dichiarazioni spontanee per piu' di un'ora, difendendo anche la figlia. "Sono passati 2015 anni - disse il 27 febbraio scorso rivolta alla Corte - e Gesu' venne condannato dal popolo. Se allora tutti vogliono che siamo condannate... Oggi tutti i giorni vengono condannati degli innocenti".
Un mese e mezzo fa, il 12 giugno, nella stessa aula Sabrina riusci' solo a dire "non l'ho uccisa, so io quanto sono addolorata" per poi scoppiare a piangere senza riprendere piu' la parola.
Caso Sarah Scazzi: nessuna scarcerazione per decorrenza termini per Sabrina Misseri e la madre Cosima
Rientra il rischio che Sabrina Misseri e la madre Cosima, accusate di aver ucciso Sarah Scazzi ad Avetrana (Taranto), possano tornare libere per decorrenza dei termini di custodia cautelare.
Il deposito delle motivazioni dell'appello, avvenuto oggi - sentenza che ha confermato l'ergastolo alle due donne -, fa da un lato rientrare l'allarme, evocato dalla difesa della famiglia della vittima, e dall'altro permette agli avvocati delle due imputate di affrontare l'ultima impegnativa battaglia: la Corte di Cassazione.
Era stato l'avvocato Franco Coppi, difensore di Sabrina Misseri, da sempre assertore della completa innocenza della ragazza (il delitto, per Coppi, sarebbe stato commesso da Michele Misseri, padre di Sabrina, ma a questa versione i giudici sia di primo grado che di secondo non hanno mai creduto definendola una "messa in scena") a protestare duramente per il ritardo del deposito delle motivazioni di appello ad un anno dalla sentenza.