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Cronache
Fiera Francoforte/Saviano censurato? No, bidonato: gli editori non lo vogliono
Roberto Saviano

Saviano, nessuna esclusione dalla Fiera del libro di Francoforte. Altro che censura, sono stati gli editori a non volerlo: il commento

Ci risiamo, dopo il caso Scurati, che sarebbe stato vittima di presunta censura, impedendogli una breve apparizione in Rai (alzi la mano chi non vorrebbe subire una simile censura, con giornali e televisioni che per giorni non fanno altro parlare di te e del tuo monologo?) adesso si aggiunge quello di Roberto Saviano e del suo mancato invito da parte del governo alla fiera di Francoforte. Apriti cielo contro la nuova moderna versione di MinCulPop meloniano, che come una piovra avrebbe messo i suoi feroci artigli per reprimere sul nascere qualsiasi tipo di critica o di semplice espressione del pensiero di chi la pensa in maniera differente dal governo. Un'altra inutile e pretestuosa polemica, che probabilmente rafforza ancora di più la convinzione che si stia cercando di creare un clima da accerchiamento illiberale e antidemocratico, da parte di una sinistra che definire spaesata e poco unita è usare un eufemismo.

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Come fa notare giustamente in un articolo il quotidiano Il Foglio, Saviano (come probabilmente lo stesso Scurati) sta utilizzando pro domo e per attaccare il governo (cosa che sta facendo incessamente da quando Meloni si è insediata a Palazzo Chigi) una cosa non vera. Lui non andrà a Francoforte (anzi in realtà ci andrà, perchè ospite di editori tedeschi) perché nessun editore italiano, nessuno tra quelli che lo pubblicano, ha inserito Roberto Saviano nella lista degli autori proposti per partecipare alla Fiera del libro. Punto. Interrogati da Il Foglio, Mondadori, Feltrinelli, Bompiani e Solferino rispondono tutti nello stesso modo: non l’abbiamo inserito. Il che significa che nessuno lo ha potuto depennare.

L’Associazione Italiana Editori, infatti, ha ricordato in una nota, come spiegato martedì dal presidente Innocenzo Cipolletta, che la scelta degli autori ospiti a Francoforte è frutto di una procedura, fatta di un proficuo dialogo e confronto con i singoli editori e agenti letterari italiani, a partire proprio dalle loro proposte. Tra le proposte sulla base delle quali si è costruito il programma mancano ovviamente molti autori tra i quali, almeno fino ad oggi, Roberto Saviano. L’AIE non avrebbe mai permesso e non permetterà mai ingerenze esterne rispetto alla volontà degli editori.

Ecco svelato l’arcano: il responsabile della fiera che il governo ha designato, Mauro Mazza, evidentemente non ha operato alcuna censura dell'autore di "Gomorra", perché sempre come ricorda Salvatore Merlo sul Foglio, alla fiera di Francoforte sono gli editori che segnalano alla Confindustria dell’editoria (Aie) e poi alla commissione governativa presieduta appunto da Mauro Mazza gli autori che vogliono promuovere all’estero e i libri usciti o in uscita che vogliono vendere all’estero. Siamo certi che così come accaduto per Scurati, questa sceneggiata sulla censura provocherà un'impennata di vendite dell’ultima fatica di Saviano, che come gli ultimi suoi scritti sembra stentare un poco, in fatto di vendite in libreria. Chissà forse il buon Saviano, guardando quello accaduto al suo amico Scurati, ha pensato bene di approfittare della vicenda per cercare di spingere un po' il suo libro. Come diceva quel detto... a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

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