Terremoto centro Italia, scandalo casette: spesi quasi 7mila euro a mq
Le casette del terremoto costano più di un attico in San Marco a Venezia, tra spese di urbanizzazione e costo vivo. Giorgini M5S Marche: “Uno scandalo”
Con 5590 euro a metro quadro compri un attico in piazza San Marco a Venezia o nelle calli adiacenti. A 4050 euro a mq compri casa in Santa Croce a Firenze. Invece 5300 euro a mq bastano per acquistare un appartamento nel quartiere Prati di Roma e con qualcosina in più puoi aspirare al centro storico. Con 7000 euro si può approdare al centro di Milano, una soluzione abitativa si trova sempre. (Dati di Immobiliare.it).
Non ti aspetteresti le stesse cifre per le casette temporanee dei terremotati nel centro Italia. Ma è quanto spende lo Stato italiano per costruirle, quasi 7000 euro a mq, precisamente nelle Marche. Basta calcolare i costi accessori che permettono alle casette di essere impiantate, cioè sbancamento delle aree, posa delle fondamenta, spese di urbanizzazione e sommarli al costo vivo dei prefabbricati in legno.
Se ne è accorto il consigliere regionale del M5S Peppe Giorgini che ha spiegato ad Affaritaliani il suo sconcerto: “I costi sono tripli degli appartamenti sul territorio (quelli di un certo pregio, ndr). Con quanto si spende potremmo traferire un terremotato nel ricco centro di una città italiana”. Un ragionamento comprensibile.
Una “gola profonda” dentro le istituzioni ha fatto pervenire al consigliere anche una dettagliata relazione con tanto di documenti e cifre. Incrociando i dati, tra decreti regionali, numeri della protezione civile e dei Comuni i calcoli tornano. E da diverse ore sembra che gli uffici tecnici dell'ente siano a caccia dell'uomo che ha parlato.
Giorgini dopo le verifiche ha presentato un'interrogazione al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli del Pd, chiedendo spiegazioni sui costi esorbitanti. Le “casette di legno” si chiamano Sae (Soluzioni abitative in emergenza).
Per realizzare sette casette a Bolognola Val di mezzo in provincia di Macerata si è speso, scrive Giorgini, per “le sole opere di fondazione e delle urbanizzazioni 1,738.413,53 euro, quindi quasi 250 mila euro a casetta a Villa di Mezzo Bolognola (5 da 40 mq, una da 60 mq e una da 80 mq), ai quali vanno aggiunti i costi delle casette prefabbricate (1100 euro al metro quadrato) per un costo totale di oltre 6.200 euro al metro quadrato”. Mentre per le 30 Sae di San Paolo di Camerino, sempre in provincia di Macerata “l’importo delle opere di fondazione e urbanizzazione è pari ad euro 6,8 milioni (oltre 225 mila euro a casetta) per un costo complessivo, compreso il costo della casetta (20 casette da 40 mq, 5 da 60 mq e 5 da 80 mq), di 6.750 a metro quadro”.
Successivamente il consigliere regionale ha rettificato il dato. Nel caso di San Paolo di Camerino la spesa a mq sarebbe di 5570 euro.
Oltre a stigmatizzare i gravi ritardi negli interventi il consigliere dei 5 Stelle chiede al presidente Ceriscioli se si “ritiene un esempio di buona amministrazione la realizzazione di abitazioni temporanee con tempi che in alcuni casi supereranno di gran lunga l’anno dall’evento calamitoso; se ritiene rispettato il principio di economicità, efficienza ed efficacia nella realizzazione di abitazioni temporanee con costi tripli rispetto alle abitazioni realizzabili o a quello reperibili sul libero mercato”.
L'amara ironia sembra evidente ma il dato e il possibile spreco non fanno per nulla ridere.
Infatti per comprendere meglio le dimensioni economiche del fenomeno va moltiplicato il dato dei singoli esempi per il numero degli interventi complessivi, spesa più spesa meno. Ad oggi sarebbero 836 le casette richieste dalla Regione Marche.