Cronache

Sempre stanchi e di cattivo umore? La colpa è di un cibo in particolare che tutti mangiamo

di redazione cronache

Danni non solo fisici, ma anche mentali attraverso il microbiota intestinale e l'asse intestino-cervello

Sempre stanchi e di cattivo umore? La colpa è di un cibo in particolare che tutti mangiamo

Gli adolescenti in Inghilterra ricavano circa due terzi del loro fabbisogno calorico giornaliero dagli alimenti ultra processati (UPF), con un consumo che si è mantenuto relativamente stabile negli ultimi dieci anni, nonostante una lieve tendenza alla diminuzione.

Questa situazione potrebbe spiegare in parte il crescente disagio tra le generazioni più giovani, visto che gli UPF possono influenzare non solo il peso corporeo, ma anche l'umore attraverso il microbiota intestinale e l'asse intestino-cervello.

Uno studio condotto da epidemiologi della University of Cambridge e pubblicato sullo European Journal of Nutrition ha analizzato i dati di 3.000 adolescenti tra gli 11 e i 18 anni, rilevati dal UK National Diet and Nutrition Survey.

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Comparando i dati del periodo 2008-2009 con quelli del 2018-2019, si è osservata una riduzione nel consumo di UPF dal 68% al 63%, con una media del 66% nel periodo considerato. Ciò indica un aumento della consapevolezza sui rischi legati a questi alimenti, sperando in un ulteriore miglioramento.

I dati hanno inoltre evidenziato differenze sociali ed etniche: gli adolescenti di famiglie meno abbienti e quelli caucasici tendono a consumare più UPF rispetto ai loro coetanei più benestanti e di altre etnie, che mantengono di più le tradizioni culinarie basate su cibi cucinati in casa.

L'indagine ha anche mostrato che il consumo di UPF è maggiore nelle aree più povere del paese, come il nord, rispetto al sud e all'area metropolitana di Londra. Inoltre, l'età sembra giocare un ruolo positivo, dato che gli individui oltre i 18 anni mostrano una leggera riduzione nel consumo di UPF.

L'impatto degli UPF sulla salute mentale è un altro aspetto critico. Studi condotti in Brasile presso il Department of Biological Science Laboratory of Cardiovascular Physiology hanno dimostrato come una dieta ricca di grassi, tipica degli UPF, alteri il microbiota intestinale e l'espressione genica relativa alla serotonina, potenzialmente influenzando stati d'ansia nei modelli animali. Questo evidenzia ulteriormente l'importanza di promuovere una dieta sana non solo per il benessere fisico, ma anche mentale.