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Cronache
Siu, testimonianze sulle violenze. Ma il gip scarcera il marito: ecco perchè
Siu, Soukaina El Basri

Siu, testimonianze sulle violenze. Ma il gip scarcera il marito: ecco perchè

Jonathan Maldonato il marito dell'influencer Siu (Soukaina El Basri), accusato di tentato omicidio ai danni della moglie è uscito dal carcere di Biella ieri, mercoledì 29 maggio, dopo l'arrivo del braccialetto elettronico che aspettava da giorni, necessario dopo le misure cautelari relative all'ipotesi di reato di maltrattamenti, divieto di avvicinamento alla moglie e obbligo di firma. Maldonato continua a dichiararsi innocente, e ribadisce la versione data al 118, quando Siu è stata trasportata in ospedale con un buco nel petto profondo più o meno 3 centimetri che ha reciso l’arteria mammaria.

Racconta di averla “disarmata” mentre tentava di farsi del male, e di non aver inizialmente detto niente del tentato suicidio perchè lei stessa glielo avrebbe chiesto, terrorizzata all’idea di «finire di nuovo in psichiatria», dov’era stata seguita in due occasioni, più di dieci anni fa.

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Nella versione di lui e dei suoi familiari, racconta il Corriere della Sera, è lei ad avere fragilità psicologiche, nelle parole dei parenti e degli amici di lei invece è il contrario: è lui il fragile, incapace di accettare l’idea che lei possa lasciarlo, come avrebbe voluto fare da tempo. Lei lo aveva denunciato per maltrattamenti il 5 maggio dell’anno scorso raccontando di insulti, controllo ossessivo, comportamento aggressivo (mai botte). Lui ha detto al gip che, al contrario, la moglie "aveva tenuto da sempre un comportamento aggressivo nei suoi confronti, ricorrendo alla violenza fisica ogni volta che non reggeva alla tensione di una discussione". "Durante i litigi più accesi", riassume il giudice riportando la versione di lui, "la moglie lo aggrediva con insulti e schiaffi". Nel provvedimento del gip alcune pagine sono dedicate a quella querela firmata da lei per maltrattamenti un anno fa, rimessa dopo dieci giorni e finita poi con un’archiviazione.

La gip alla fine ha convalidato il fermo. Ma ha concesso le misure cautelari del divieto di avvicinamento (a meno di un chilometro) e dell’obbligo di firma soltanto per il reato di maltrattamenti; è convinta, infatti, che "non sussistano gravi indizi di colpevolezza in relazione al delitto di tentato omicidio", che "le argomentazioni del pm hanno carattere prevalentemente logico" ma "le premesse che sono a fondamento del ragionamento appaiono controverse".

"In definitiva – le parole della giudice riportate dal Corriere della Sera – la tesi del tentato omicidio si basa prevalentemente (se non esclusivamente) sulla scarsa credibilità della versione resa dall’indagato, in relazione alla quale anche questo gip nutre parecchie riserve. Tuttavia, deve altresì essere evidenziato che obiettivamente emergono elementi a conforto di tale ricostruzione". Elemento n.1: Secondo la giudice Siu, cosciente per ore dopo l’accaduto, ha sempre confermato la testi della caduta accidentale anche quando è rimasta sola con i medici e "questo comportamento mal si concilia con la dinamica del tentato omicidio, appare logicamente più coerente invece con il timore del ricovero in psichiatria". Elemento n. 2: Siu aveva già compiuto in passato «gesti anticonservativi". Elemento n. 3: tutti i familiari dell’indagato riferiscono che lui, a loro, ha raccontato la versione del tentato suicidio di lei e del fatto che lei gli ha chiesto di mentire con la versione della caduta accidentale. Elemento n. 4: Jonathan non aveva mai aggredito fisicamente Siu, come lei stessa aveva dichiarato nella querela.

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