Cronache
Spese pazze in Regione Calabria: 3 arresti. Rimborsi anche per i "Gratta e vinci"
L'inchiesta sulla 'Rimborsopoli' calabrese si tramuta in un vero e proprio terremoto che fa tremare la Giunta Oliverio. Una girandola di sequestri e indagati eccellenti e tre ex capigruppo del consiglio regionale della Calabria finiti ai domiciliari: sono l'ex lista civica Scopelliti presidente, Giovanni Bilardi, ora il senatore del Nuovo Centrodestra, l'assessore regionale ai trasporti in carica Nino De Gaetano (Pd), e l’ex consigliere regionale di Forza Italia Luigi Fedele.
Oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati. A quasi sei mesi di distanza dall’ufficiale chiusura delle indagini sull’inchiesta Rimborsopoli arrivano i primi provvedimenti di custodia cautelare emessi dalla Procura della repubblica di Reggio Calabria ed eseguite dalla Guardia di Finanza nei confronti di ex consiglieri regionali, ma sono ventisette i politici indagati e tra questi c’è tutta la giunta Oliverio. Oltre che agli arrestati, le Fiamme Gialle hanno sequestrato i beni al vicegovernatore Enzo Ciconte (Pd) e all’assessore Carlo Guccione (Pd) e al presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo (Pd).
Disposto anche il divieto di dimora in Calabria per altre cinque persone: Carmelo Trapani (ex autista del senatore Bilardi) e per gli consiglieri regionali Giovanni Nucera (Udc), Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (Udc) e Nicola Adamo (Pd). Proprio quest’ultimo, marito della deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio, era tra i nomi più accreditati come candidato a sindaco di Cosenza alle prossime amministrative.
I militari della Guardia di Finanza, anche attraverso intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, hanno individuato diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei Gruppi Consiliari Regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto” annuale”, celando il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati. In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dall’Ente Regionale un doppio rimborso.
In passato era emerso che nei bilanci dei gruppi del consiglio regionale della Calabria – lautamente rimborsati dall’ente – sarebbe finito di tutto: dai detersivi ai "Gratta e vinci", dalle cartelle esattoriali ai viaggi all’estero e ai tablet.