Cronache

Taxi: ok ad accordo con il Ministero dalla maggioranza delle sigle

Taxi, la protesta piega il governo: decreto entro un mese

Uber: proteste, multe, record. Come funziona nei paesi Ue l'app della discordia

 

La maggioranza delle sigle dei tassisti ha dato l'ok all'accordo raggiunto ieri sera al Ministero dei Trasporti. L'assemblea che si e' riunita stamattina a Casal Lumbroso, con oltre 20 associazioni presenti, ha approvato il documento con la stragrande maggioranza: su circa 500 partecipanti i contrari sono stati solo tre. Ma tre sigle si riservano di valutare l'intesa: Usb, Ugl e Federtaxi Cisal infatti non hanno firmato l'accordo.  

"E' stato dato il mandato alle organizzazioni sindacali di costruire i contenuti di una proposta attuativa allo schema di decreto ministeriale e decreto legislativo che, mantenendo i principi della legge 21/92, regolamentino gli aspetti declinati nel documento sottoscritto al ministero", si legge nel verbale dell'assemblea nazionale dei tassisti che si e' svolta all'Auditorium del '3570'. In buona sostanza le sigle dovranno mettere a punto un testo tecnico da portare poi al tavolo con il ministero che ha come tempo limite un mese, fino al 21 marzo. "E' stato dato mandato a Unica e Urica - ha spiegato Nicola Di Giacobbe, nel corso dell'assemblea - di aprire un tavolo con tutte le sigle dei tassisti per buttare giu' un testo unico, dobbiamo presentare una proposta unitaria entro il 21 marzo. Dobbiamo metterci d'accordo tra tassisti e Ncc. Se non riusciamo a metterci d'accordo le organizzazioni sindacali hanno perso e se non lo facciamo noi lo fara' qualcun altro". Secondo Di Giacobbe l'intesa di ieri sera al ministero dei Trasporti rappresenta una vittoria: "Abbiamo costretto il governo a un impegno e a un accordo con noi. Dobbiamo creare le condizioni per la lotta all'abusivismo e per una legge che guardi al futuro. La battaglia non e' tra chi vuole il nuovo e chi vuole il vecchio: oggi il vero nemico si chiama multinazionali. Se non arriveremo a un accordo il 21 - ha concluso - la responsabilita' ce la dobbiamo prendere tutti noi". Sulla stessa linea Sergio Tarabu' del dipartimento nazionale della Uiltrasporti: "Siamo soddisfatti per l'intesa di ieri - ha detto - era quello che volevamo. Le azioni di lotta dei giorni scorsi non sono state dichiarate da noi, serviva un segnale per far tornare la categoria a lavorare. Ora abbiamo un mese di tempo per fare le trattative e trovare un accordo comune: e' un'occasione che non possiamo perdere". Per Loreno Bittarelli "dobbiamo arrivare ad una legge condivisa da tutti, Ncc e taxi, poi se non si rispetta si applicheranno le sanzioni. Se pensiamo che le cose si ottengono sempre di prepotenza non e' cosi'. Il ministro ci ha dato la disponibilita' a fare la legge - ha spiegato - posso fare lo sciopero solo perche' non riusciamo a metterci d'accordo tra di noi?". Bittarelli ha concluso che "lo sciopero non e' servito a niente. Uber ci fa male ma 'My taxi' ci fa ancora piu' male".  

 

Taxi: Usb, governo receda, pronti a nuove forme lotta

 

C'e' ancora modo per recuperare la situazione e riportare il sereno nell'intera categoria dei tassisti italiani, "non solo tra quelli rappresentati dalle sigle che hanno firmato l'accordo", ed e' costituito dal passo indietro che il governo dovrebbe compiere. Diversamente, "intraprenderemo forme di lotta nelle citta', tenendo conto di quello che impone il rispetto della legge sugli scioperi". Lo dice Alessandro Genovese, a capo dell'Usb taxi, a margine della concitata assemblea che si e' autoconvocata nell'area lunga sosta dell'aeroporto di Fiumicino e che vede protagonisti tassisti anche di Federtaxi e Ugl, le altre due sigle non firmatarie dell'accordo."Noi siamo saliti all'incontro - spiega Genovese all'AGI - con una precisa indicazione: stralcio dell'emendamento Lanzillotta e nessuna modifica alla legge 21/92, cui peraltro lo stesso emendamento toglie ora una parte importante. Non si possono fare tavoli e mediazioni su una condizione che gia' falsa il mercato. Il governo aveva la possibilita' di stralciare l'emendamento ed e' incomprensibile come mai abbia aspettato diversi giorni prima di convocarci, e sapeva gia' che c'era agitazione nella categoria. Siamo di fronte a una scorrettezza del governo, impensabile per noi metterci a parlare quando gia' non era stato applicato quanto previsto in passato". Secondo l'esponente dell'Usb "e' inaccettabile che i contenuti di quell'emendamento che noi non volevamo e non vogliamo siano gia' parte del documento del governo. E' come un'ipoteca...". E dunque " chiusura totale, il governo receda". L'assemblea va avanti, con protagonisti tassisti fuori turno o a ridosso del turno di servizio (e ogni tanto dall'altoparlante arriva la chiamata in servizio per blocchi di vetture chiamate allo scalo aeroportuale), e volano parole grosse nei confronti delle sigle sindacali firmatarie dell'accordo. Alcune delle quali con propri rappresentanti hanno provato ad intervenire ma il clima molto teso li ha fatti desistere. Per fortuna, al di la' delle parole (anche insulti) e dei toni accesi, nessun incidente. (AGI) Vic QUII

 

Protesta taxi rientrata: arriva l'accordo col Ministero

 

"Si lavora insieme se non ci sono violenza e minacce". E' il messaggio di Graziano Delrio, ministro dei Trasporti, all'incontro al Mit con i rappresentanti dei tassisti in rivolta contro il Dl Milleproroghe. E alla fine un'intesa coi tassisti è stata trovata: da un lato l'impegno del governo a regolare entro un mese il settore del noleggio con conducente, dall'altro quello delle 21 sigle sindacali a sospendere da subito la protesta e riprendere il servizio pubblico.

L'annuncio finale è stato dato dal viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, al termine del tavolo con le associazioni di categoria. "E' stato firmato da tutte le sigle presenti al tavolo l'appello del governo a concludere immediatamente le proteste e a riprendere il servizio pubblico".

 

Protesta tassisti: le motivazioni della contestazione

 

Il confronto è partito dalle ragioni della protesta: i tassisti contestano la disposizione che rinvia al 31 dicembre 2017 il termine per l'emanazione del decreto che avrebbe dovuto contenere una maggiore regolamentazione nei confronti delle auto Ncc e Uber. Allo stesso tempo protestano contro un ulteriore emendamento a firma della senatrice Linda Lanzillotta, approvato in sede di discussione al Senato, che sospende fino al 31 dicembre 2017 l'efficacia di alcune norme che limiterebbero l'attività delle Ncc e dei veicoli Uber: su tutti, il divieto di ricevere chiamate "per strada" e l'obbligo di rientro all'autorimessa al termine della corsa.

 

Protesta taxi, l'accordo: entro un mese il decreto ministeriale

 

Il vertice serale al ministero si è concluso dopo cinque ore, quando già il governo aveva annunciato la fiducia sul Milleproroghe alla Camera e che dunque non avrebbe ritirato, come richiesto dai tassisti, l'emendamento Lanzillotta. La mediazione però è stata trovata ed è stata così riassunta agli autisti di taxi radunati ancora a decine sotto il dicastero da un rappresentante del tavolo sindacale presente all'incontro: "Entro 30 giorni il governo si impegna ad emanare un decreto ministeriale che regoli gli Ncc e scavalchi l'emendamento Lanzillotta". "Il documento consegnatoci dal governo ci sembra buono e abbiamo deciso di illustrarvelo prima di firmare", ha detto il sindacalista ai manifestanti in piazza, che poco più tardi hanno dato il via libera alla firma dell'intesa.
 
A parte l'annuncio dell'accordo, "il secondo punto - ha spiegato poi il viceministro Nencini - dice che la legge 21 del '92 è perfettamente in vigore; il terzo indica che da domani inizia il lavoro, da concludersi entro un mese, sia con i rappresentanti dei taxi che con gli Ncc per un decreto interministeriale per la lotta all'abusivismo; il quarto riguarda un decreto legislativo di riordino della materia". Alla domanda se da domani ripartirà il servizio in tutte le città Nencini ha risposto: "L'appello a terminare la protesta arriva da tutte e 21 le sigle e mi aspetto, anzi non ho dubbi, che verrà rispettato". Domani le rappresentanze sindacali si riuniranno per approvare formalmente l'accordo. Contemporanemanete si aprirà un nuovo tavolo al ministero per mettere a punto lo schema di decreto per il riordino del settore.
 
Al tavolo riunito al ministero dei Trasporti erano presenti il ministro Delrio e il viceministro alle Infrastutture, Riccardo Nencini. Tra le principali categorie presenti, Unica Taxi Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taxi, Federtaxi Fisal, Fast Taxi Italia, Usb Taxi, Unimpresa, Satam, Tam-Acai, Uri Taxi, Uri, Legacoop, Claai, Confartigianato Trasporti, Casartigiani, Cna-Fita, Confcommercio, Confcooperative, Mit Movimento Italiano Tassisti.