Cronache

Tenuta di Castelporziano in fiamme: attentato alla dimora estiva di Mattarella

Piromani ignoti hanno gettato inneschi accesi oltre il muro di cinta. Il presidente della Repubblica: "Grazie ai cittadini e alle squadre di soccorso"

Tenuta Castelporziano, attentato alla residenza estiva presidenziale. Mattarella: "Atti gravi e criminali" 

Attentato incendiario alla residenza estiva del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: questa mattina poco dopo le sei piromani sconosciuti hanno gettato degli innneschi accesi oltre il muro di cinta su via Pratica di Mare della tenuta di Castelporziano, riserva naturale di inestimabile valore, polmone di Roma sud e dimora dell'estate del Capo dello Stato. A prendere immediatamente fuoco alcuni alberi, una piccola porzione di macchia mediterranea e diversi arbusti. 

Ma, per fortuna, i danni non sono così ingenti: grazie all'allarme tempestivo lanciato da alcuni cittadini accortisi delle fiamme, i vigili del fuoco del distaccamento di Pomezia sono riusciti a spegnere l'incendio. Sul posto sono arrivate anche le squadre dei carabinieri forestali e dei vigili del fuoco in forza nella tenuta di Castelporziano. In totale sono stati bruciati (solamente) una ventina di metri quadrati di terreno. 

Immediato anche l'ìntervento del presidente Mattarella che in una nota, oltre a ribadire la sua condanna per atti di criminalità che colpiscono la comunità civile, ha voluto ringraziare personalmente i cittadini che hanno segnalato l’incendio e le squadre di soccorso dei vigili del fuoco: grazie al loro intervento tempestivo sono state evitate gravissime conseguenze nella tenuta di Castelporziano

Tenuta di Castelporziano, la storia del polmone verde di Roma sud 

Un polmone verde per Roma, un'area di tutela naturalistica e archeologica, una residenza presidenziale ereditata dai Papi e poi dai Savoia. Castelporziano, oggetto di un attentato incendiario subito domato, è una delle tenute di pertinenza della presidenza della Repubblica, curata dal Quirinale, aperta alle visite e ai centri estivi per disabili ed anziani da Sergio Mattarella e saltuariamente luogo di riposo per il presidente.     

La tenuta presidenziale di Castelporziano, dista circa 25 Km dal centro di Roma e si estende su una superficie di quasi 6000 ettari comprendendo alcune storiche tenute di caccia quali Trafusa, Trafusina, Riserve Nuove e Capocotta. Riserva naturale dello Stato dal 1999, luogo di memorie storiche che dalle villle romane passa al Papato fino alla famiglia Savoia, per poi diventare una delle residenze della presidenza della Repubblica, vanta diverse zone archeologiche e un ecosistema che unisce pinete, sughereti, dune sabbiose su 3 chilometri di litorale, la presenza di una fauna selvatica di cinghiali, caprioli, picchi e barbagianni.

Si estende ormai dalla periferia della città  fino al litorale romano, comprendendo tre chilometri di spiaggia ancora incontaminata, ricca di dune e di flora selvatica, un parco con la maggior parte degli ecosistemi costieri tipici dell'ambiente mediterraneo e un Museo naturalistico. Tra le piante più caratteristiche delle 1082 specie botaniche presenti, le specie sempreverdi ed aromatiche a basso fusto, una lecceta di 261 ettari, le pinete di pino domestico per 750 ettari, querce (diverse specie) e una sughereta di 460 ettari, pioppi, aceri e carpini bianchi, poi i pascoli per gli allevamenti del bestiame domestico e le aree per lecoltivazioni estensive dei cereali.

Tenuta presidenziale di Castelporziano, flora e fauna della dimora estiva di Mattarella 

Il sottobosco è particolarmente ricco degli arbusti propri della macchia mediterranea con piante aromatiche e in prevalenza sempreverdi: corbezzolo, cisto, erica, ginepro, lentisco, mirto, fillirea, alloro, alterno e ginestra. Esiste anche una pineta monumentale e nell'area meno accessibile della foresta sono stati catalogati 52 "patriarchi verdi" tra i piu' significativi per dimensioni e portamento, appartenenti a 16 specie.    

A intervallare queste foreste ci sono le "piscine", specchi di acqua naturale che testimoniano l'antica presenza di ambienti umidi, di boschi allagati e di paludi che un tempo si estendevano a sud sino alla pianura pontina e a nord sino alla maremma.     

Alla grande varieta' di piante, corrisponde una analoga ricchezza di specie faunistiche. Oltre ai cinghiali e ai daini selvatici, sono presenti i caprioli e alcuni cervi. Accanto a loro anche molti mammiferi, fra cui la martora, la puzzola, la faina e il tasso, la volpe e il riccio, e fra i roditori l'istrice, la lepre e il coniglio selvatico. Di particolare interesse zoologico vanno segnalati il cinghiale maremmano in purezza, il capriolo attribuito alla sottospecie italica e la lepre mediterranea. Altrettanta ricchezzac'e' nelle specie ornitologiche, tanto che la tenuta e' diventata una stazione di inanellamento.

Ad abitare boschi e piscine di Castelporziano si possono avvistare i picchi di varie specie, la ghiandaia, i rapaci notturni, la civetta, l'allocco e il barbagianni; fra quelli diurni la poiana, fra gli uccelli di passo molte specie sono svernanti come il colombaccio e la beccaccia e, attirati dalle zone umide, anatidi, limicoli e trampolieri, mentre nel periodoprimaverile l'avifauna si arricchisce di altre specie come ilrigogolo, la tortora, il nibbio bruno nidificante con una colonia numerosa e molte altre specie di insettivori. La tenuta era anche riserva di caccia, ma l'allora presidente Giovanni Leone vieto' l'attivita' venatoria nel 1977.    

Attualmente l'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) collabora con la tenuta per la gestione e lo studio degli animali selvatici. Ma oltre ad essi ci sono anche allevamenti di pregio, tra cui equini e bovini di razza maremmana, quasi in via di estinzione, allevati allo stato brado ed accuditi da esperti butteri, secondo la tradizione secolare.