Cronache
Traffico migranti, l'ombra dei clan del Salento sulla gestione del business
Continua sottotraccia a funzionare la rotta Turchia-Italia. E i clan del Salento fanno affari con la gestione dei migranti
Migranti: Servizi, nel traffico interessi della criminalità salentina
"La criminalita' organizzata salentina ha evidenziato interessi nel traffico di migranti": e' quanto si legge nella relazione dei Servizi Segreti relativa all'anno 2016, redatta al termine del lavoro di intelligence, che l'anno scorso si e' concentrato in maniera particolare sui fenomeni migratori che coinvolgono l'Italia e, soprattutto, la Sicilia e la Puglia. "La ricerca intelligence in direzione delle organizzazioni criminali attive sulle diverse rotte percorse dai flussi migratori nel Mediterraneo - ha spiegato il direttore generale del Dipartimento informazioni per la sicurezza, Alessandro Pansa - e' stata volta a svelare dinamiche e caratteristiche dei diversi sodalizi criminali; ad identificare i vertici delle principali organizzazioni, le relative reti di supporto e gli eventuali collegamenti in territorio nazionale; a tracciare i canali di movimentazione dei flussi finanziari, e le correlate modalita' di impiego".
La rete logistica dei Balcani
In questa ottica, l'analisi dei Servizi ha preso in considerazione la rotta che dalla Libia e dall'Egitto punta verso la Sicilia e quella del Mediterraneo orientale, che dalla Grecia e dalla Turchia fa partire le imbarcazioni dirette verso la Puglia, e in particolare verso il Salento. "Le acquisizioni raccolte hanno consolidato le pregresse evidenze attestanti la parziale riconversione al traffico di migranti da parte di contrabbandieri brindisini - e' scritto nella relazione - in grado di assicurare alle reti presenti nei Balcani supporto logistico, inclusa la fornitura di natanti veloci per l'attraversamento dell'Adriatico, utili ad eludere la sorveglianza e l'intercettazione da parte delle Forze di polizia".
I segreti della rotta Turchia-Italia
Il flusso migratorio irregolare verso il Salento secondo l'intelligence e' particolare rispetto a quello piu' consistente che riguarda la Sicilia, considerato che interessa una tratta molto piu' breve (il Canale d'Otranto nella parte piu' stretta e' largo appena 50 miglia), percorribile in poche ore e a bordo di imbarcazioni piuttosto piccole, per cui e' molto meno rischioso. Proprio questa caratteristica - secondo il Dip - differenzia l'utenza del traffico. "Per la tratta Turchia-Italia - si precisa - e' stato segnalato, come gia' in passato, l'impiego anche di imbarcazioni da diporto affidate a skipper dell'Europa dell'Est che permettono ad una utenza facoltosa, disposta a pagare cifre piu' elevate rispetto a quelle pretese per raggiungere l'Italia partendo dalla Libia o dall'Egitto, di approdare eludendo i controlli, cosi' da proseguire il viaggio alla volta del Paese di destinazione finale".
Il business dei migranti e i clan del Salento
Secondo le evidenze in possesso dei Servizi, la criminalita' organizzata salentina non e' estranea alle attivita' di gestione dei flussi migratori irregolari, come viene specificato nel capitolo della Relazione dedicato all'analisi delle diverse organizzazioni criminali italiane. Mentre la maggior parte delle formazioni criminali presenti in Puglia vengono definite "di carattere banditesco con limitato respiro imprenditoriale", le espressioni del crimine organizzato salentino sono considerate "maggiormente strutturate e in grado di esprimere progettualita', anche infiltrative, di piu' ampio spessore". Tra i settori di interesse della mala del Tacco d'Italia, secondo l'Agenzia per la sicurezza nazionale, c'e' anche il traffico dei migranti. L'analisi dei network transnazionali che gestiscono la tratta di esseri umani ha del resto evidenziato la capacita' di esercitare un controllo capillare anche del territorio di approdo, avvalendosi all'occorrenza di collusioni a livello locale, che garantiscono sia il transito sia il supporto logistico dei migranti anche nelle aree di sbarco.