Cronache

Viti nei pasti dei bambini a scuola: il caso sconvolgente in provincia di Roma

E' successo a Monterotondo, per due volte. Il Comune presenta formale denuncia ai Carabinieri

Viti di metallo rinvenute nei pasti per i bambini della mensa scolastica, in un istituto dell'infanzia di via Nenni a Monterotondo, Comune della provincia a nord di Roma. E' successo ben due volte, il 22 e il 26 aprile. "Gravi episodi", dice l'amministrazione comunale, che si è rivolta ai Carabinieri.

Scrive il Comune di Monterotondo: “In relazione ai gravi episodi verificatisi nel plesso scolastico di via Nenni – il rilevamento di oggetti metallici in piatti contenenti pasti somministrati ai bambini – nella giornata del 22 aprile e, a quanto si apprende, anche nella giornata odierna (ieri, ndr), l’Amministrazione comunale e gli uffici si sono immediatamente attivati con tutte le azioni di competenza, dovute e necessarie, per far luce sull’accaduto”. 

La giunta ha subito richiesto spiegazioni alla società concessionaria del servizio dopo la prima "scoperta", venerdì scorso. Stando a una prima analisi, la società ha garantito che le viti non vengono dalle macchine usate per la preparazione dei pasti. Ma sono ancora in atto accertamenti per capire se i pezzi di metallo fossero già presenti negli ingredienti, in attesa di altre informazioni da parte delle industrie che forniscono gli alimenti. Ma "il fatto che quest’oggi (ieri, ndr) si sia verificato un altro e identico episodio, nonostante l’attivazione di tutte le procedure di sicurezza e i controlli effettuati, induce a non escludere nessuna ipotesi. – fa sapere il sindaco Riccardo Varone – Per individuare autori e responsabilità e per cautelare tutti, Comune, Istituti scolastici, società concessionaria e soprattutto famiglie e bambini, l’assessore alla Scuola Matteo Garofoli ha inoltrato una formale denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri. Inviteremo inoltre i componenti della Commissione Mensa ad ispezionare i locali del centro cottura e a verificare tutta la filiera di produzione, trasporto e somministrazione dei pasti, che, si ricorda, nel plesso in questione come del resto in altri, avviene con porzioni sigillate singolarmente in osservanza delle ancora più stringenti misure igienico-sanitarie legate alla pandemia, ispezione che avverrà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid”, conclude Varone.

“Confermo il massimo impegno, mio, dell’intera Amministrazione comunale, degli Uffici, degli Istituti comprensivi e della società concessionaria del servizio a far luce su questi episodi inaccettabili – dichiara dalla sua l’assessore alle Politiche educative Matteo Garofoli – nella piena convinzione che l’obiettivo comune sia quello di tutelare la sicurezza e la salute dei bambini. Condivido l’apprensione delle famiglie in un anno già di per sé particolarmente difficile per il mondo della scuola e comprendo le motivazioni che hanno portato ad aprire alla possibilità, per quelle che ne faranno richiesta, di usufruire del pasto domestico, come da comunicazione che i dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi interessati dal servizio di refezione scolastica stanno formalizzando in queste ore alla società concessionaria”.