Culture
Alla Pinacoteca di Brera: Mantegna e Bellini visti da... Ermanno Olmi




di Simonetta M. Rodinò
Silenzio e dramma di due capolavori del Rinascimento italiano sono magistralmente resi da un regista che della sensibilità ha fatto il suo credo. Da domani, la Pinacoteca di Brera a Milano presenta ai visitatori il nuovo allestimento creato per ospitare “Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti” di Andrea Mantegna e la “Pietà” di Giovanni Bellini, realizzato da Ermanno Olmi. Nella Sala VII, alla “Pietà” il compito di attirare lo sguardo, mentre il capolavoro di Mantegna è nascosto alle sue spalle, come una quinta scenica. I ritratti in precedenza presenti, opere di Tiziano, Tintoretto, Lotto, sono stati inseriti nelle sale napoleoniche insieme con altri capolavori del Cinquecento. Un’emozione straordinaria. Finalmente si possono cogliere tutte le sfumature, le potenzialità drammatiche delle due tele: la prima inserita in una vetrina con la cornice originale, la seconda, particolarmente delicata per la sua stessa natura – pittura a tempera su tela quasi senza preparazione – è collocata in una nuova teca, più trasparente, e posta molto più in basso rispetto alla precedente collocazione. Intorno il buio, illuminato solo da faretti diretti sui lavori. La pietà di Bellini segna nel percorso dell’artista veneto un momento di accostamento alla cultura pierfrancescana, mentre nel volto della Vergine si coglie la tradizione espressiva fiamminga. Prospettiva “sottinsù”, rigida essenzialità e straordinaria capacità illusionistica rendono il “ Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti” di Mantegna uno dei capolavori del Rinascimento. Non fu realizzato dal grande autore per essere esposto, ma per se stesso, se non addirittura per due dei suoi figli scomparsi nel 1484. Ciascuno dei tre personaggi esprime un dolore differente: il discepolo Giovanni guarda il volto di Cristo, mentre una lacrima gli scende sulla guancia. Maria si asciuga gli occhi con un fazzoletto, mentre della terza figura (forse Maria Maddalena) si coglie solo il grido straziante. La rassegna, i cui lavori sono stati realizzati con il sostegno di Skira, nella sola giornata di domani sarà aperta con ingresso libero dalle ore 17. “Ci sono opere che esigono lo sguardo dei puri di cuore perché esse rivelino la loro poesia, così che la contemplazione non venga mortificata dall’intelletto. Il male del nostro tempo sono le bugie e la poesia non mente”, spiega Olmi.
“Mantegna e Bellini visti da... Ermanno Olmi”
Pinacoteca di Brera - via Brera, 28 – Milano
accesso disabili: via Fiori Oscuri, 2
Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica; chiuso lunedì, 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre
Ingressi: € 10 Intero - € 7 Ridotto Info: 02 72263.257
Catalogo: Skira editore
www.brera.beniculturali.it