Culture
Asino d'oro, da Odifreddi al ministro Speranza: ministoria del premio
Ministoria del “premio” Asino d'oro: da Odifreddi, il Mozart della stecca… a Speranza, lo sfortunato ministro per caso
Caro Direttore,
grazie agli articoli che lei ha gentilmente pubblicato, sulle motivazioni dell’assegnazione del “premio” Asino d’oro, come ad esempio, La fintascinza di Odifreddi, Centrali nucleari a ultrasuoni e tritasassi, Il caso Carpinteri e la “parte insana dei ricercatori dell’ex Istituto Galileo Ferraris, la conoscenza del nostro impegno per “premiare” i peggiori, indifendibili sfondoni su argomenti scientifici, ha potuto varcare i confini della ristretta comunità scientifica dove noi operiamo. Pubblicandoli ha mostrato coraggio e anticonformismo, caratteristiche evidenti in altre situazioni ben più importanti: basti ricordare la significativa storia della famosa intervista all’ottantottenne ma lucidissimo poeta Franco Loi.
Scegliamo quindi il suo quotidiano per fare il punto su un’iniziativa che potrebbe concludere la sua storia quest’anno, tentando anche di strappare qualche sorriso a chi ci leggerà, con fatti relativi a Umberto Bossi e all’ultima premiazione, quella del ministro Speranza, avvenuta per acclamazione, a furor di commissari un po’…particolari.
Il non lusinghiero riconoscimento fu istituito nel 2008, per premiare i migliori sfondoni del 2007 che erano stati pubblicati su una rivista allora considerata affidabile, Le Scienze, nell’articolo Sette volte sette n. 463, marzo 2007, pag. 103. I grossolani errori di comunicazione scientifica, mi furono segnalati da un gruppo di studenti e laureandi in fisica che avevano trovato la rivista in bella mostra su una scaffalatura della sala lettura del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Perugia, dove svolgevo la mia attività di ricerca ed ero docente ordinario di Fisica Sperimentale e Applicata . Mi mostrarono l’articolo, sconcertati, per nulla divertiti per lo stile naif che inizialmente cercai di difendere. Tanto per essere chiari, dissero “Lo legga anche in fretta, tanto vorrebbe essere. divulgativo. Ma o non capiamo niente noi o l’autore era davvero brillo! Sembra che voglia imitare Ionesco… . Può darsi che le piaccia, professore, visto che lei, dicono, sia un ammiratore di Ionesco! E Ionesco coi suoi dialoghi assurdi, esprimerebbe le frequenze in metri, come questo Odifreddi qua e direbbe che un matrimonio può quasi funzionare se i due sposi stanno tra loro come il 7 e il 5. Fattucchieri e chiromanti direbbero come associare i numeri alle persone, ma in questo articolo oscuro non c’è scritto nulla! ”
La decisione di fare qualche cosa contro la sciatteria nello scrivere di scienza, venne presa in seguito all’assurdo comportamento della direzione della rivista che, pubblicando scritti non controllati da revisori, rifiutava addirittura successive rettifiche. La mia educata e doverosa segnalazione delle “sviste”, fu inizialmente accolta dal gentile direttore Cattaneo, per poi, dopo diversi mesi, essere liquidata brutalmente da Enrico Bellone, evidentemente direttore di fatto, con queste parole: “Non pubblichiamo scritti che vanno contro quelli dei nostri collaboratori.”
Ci attivammo immediatamente per far disdire l’abbonamento alla rivista e iniziammo, ripromettendoci “premiazioni annuali”, la donchisciottesca guerra alle affermazioni “indifendibili” pubblicate o fatte in pubblico.
Chi ha seguito questa attività, in maggioranza persone esperte o amanti di argomenti scientifici, ha dato segni d’impazienza e delusione, per gli anni in cui il premio non è stato assegnato, chiedendocene la ragione. Semplice, la spiegazione del motivo del salto.
Inizialmente ci fu l’exploit di Piergiorgio Odifreddi, il Mozart della stecca: vincitore nel 2007 e di nuovo, molto più clamorosamente, nel 2009. Fu subito messo fuori concorso, per manifesta superiorità.
Per le bestialità dette e scritte nel campo della fisica vennero subito dopo le davvero clamorose, incredibili affermazioni sui terremoti dell’Ing. Alberto Carpinteri, allora Direttore del prestigioso Istituto di Metrologia Galileo Ferraris. Per Carpinteri i sismi erano notoriamente previsti perché preceduti da ultrasuoni ed emissioni di neutroni (vedi vignetta). Inoltre annunciava vari miracoli da fusione “fredda”, ottenuti dal suo nuovo gruppo di ricerca (vedi articolo su ricordato Centrali nucleari ecc…). Da Direttore dell’Istituto pretese l’assurdo: riconvertire i ricercatori alle farneticazioni dei miracoli del piezonucleare. Questa pretesa, fu la sua fine, con la ribellione dei ricercatori. Oltre a dare un secondo Asino d’oro al Direttore, appoggiammo la ribellione dei ricercatori, firmando la loro protesta. Era impazzito improvvisamente, Alberto Carpinteri? Fu vittima, purtroppo, della frettolosa fiducia riposta in persone grossolane e superficiali dal punto di vista sperimentale, sognatrici a occhi aperti dal punto di vista teorico e troppo ansiose di gloria mondiale immediata e imperitura.
In occasione del secondo premio a Odifreddi, che non partecipò alla cerimonia presieduta e coordinata dal fisico genovese Andrea Macco curatore del blog L’Universo in clessidra dove ha inserito diverso materiale relativo ai “premi”, ci fu un concerto dal titolo “Sarmel e Dio” con libretto ispirato al matematico, musiche del M° Fernando Sulpizi, noto in tutto il mondo e vice-Direttore del Conservatorio Morlacchi. Concerto da camera per due clarinettisti (ad altissimo livello, come il giovanissimo Gallipoli e il famoso Guido Arbonelli, vincitore di innumerevoli premi internazionali) e due voci (le cantanti liriche Fabiana Cruciani e Cinzia Genderian).
Zichichi, che conoscevo solo di nome e col quale non avevo mai avuto interessi scientifici in comune, venuto a sapere dell’Asino dato a Odifreddi, schierandomi quindi a difesa della posizione di un IDDIOTA (tra poche righe, il motivo dell’uso di questo termine) che per evoluzione intende lo sviluppo durato quasi 14 miliardi di anni e ancora in corso, lette le recensioni sul concerto da camera Sarmel e Dio, ci invitò a replicarlo all’EMFCSC, cioè alla Fondazione Ettore Majorana Centro per la Cultura Scientifica, vero tempio internazionale di cultura scientifica, frequentato da scienziati e giovani ricercatori di tutto il mondo. Nell’introduzione spiegai il motivo scientifico che aveva ispirato il testo e l’iniziativa. Inutile dilungarmi sul successo e gl’interminabili applausi di un pubblico internazionale. Le sere, per le stradine di Erice i musicisti e le cantanti, venivano chiamati per nome.
Dopo un esordio simile, adeguato alle “sparate scientifiche”, ci volevano sfondoni di un certo livello, per non far scadere il riconoscimento a una specie di Tapiro. L’abbassamento del livello avrebbe avuto come conseguenza anche la difficoltà a coinvolgere esperti autorevoli. E noi abbiamo raggiunto risultati davvero ad altissimo livello di competenza per commissari e relatori, numericamente adeguati anche all’importanza della tematica. Ad esempio, sempre nel caso del secondo premio a Odifreddi che, ancora su Le Scienze, aveva pubblicato l’articolo “La formula dell’evoluzionismo”, dove sosteneva che in una formuletta da scuola media inferiore, c’è la spiegazione dell’ancora misteriosa evoluzione, alla premiazione presero parte 18 esperti (14 commissari e 4 conferenzieri). Ci furono relazioni di Professori di Genetica e letture di giudizi. Un esperto volle restare anonimo e faticai parecchio per convincere il notissimo Giacomo Paolo Morpurgo a non usare parolacce, né per rimarcare l’assurdità dello scritto, né per colorire e personalizzare gli apprezzamenti sull’autore. Che, testardamente, difendeva il suo scritto insultando a sangue e calunniando tutti gli esperti, senza però riuscire a trovare un esperto che lo difendesse.
Un particolare signorile, già ricordato prima: nella polemica sull’articolo di matematica evoluzionista, in cui la si spara davvero grossa, nella foga di continuare a dare in testa all’odiatissimo Zichichi, che l’evoluzione, ovviamente, non poteva vederla nella formuletta da scuola media inferiore, tanto per non rinunciare al solito fioretto, Odifreddi definisce il fisico un IDDIOTA. Con linguaggio attuale, si potrebbe tacciare il raffinato matematico di “razzismo linguistico”, verso un diverso (accento).
Ma i 18 esperti coinvolti nella seconda premiazione al matematico che ha introdotto anche in matematica la materia oscura e scoperto la matematica evoluzionista, sono poca cosa di fronte alla ressa di esperti che volevano avere l’onore e il piacere d’essere nella Commissione che doveva valutare se premiare Umberto Bossi. Premiare un politico spinse diversi a chiedere: “Ma il premio non è riservato a chi fa affermazioni indifendibili su argomenti scientifici?”
Risposta: “la geometria e la logica sono o non sono scienze? Promettere nei comizi che si farà “una rivoluzione di 360 ° come quando si rigira una frittata” è o non è una bestialità indifendibile e da correggere, come da correggere era l’affermazione che un cuore batte a una frequenza di 60 metri?”
Così passò la possibilità di dare il premio a Bossi… ma non per motivi politici.
E così è per il 2020 per il povero Speranza, ministro per caso.
Tutti, o quasi, diventano ministri per caso, hanno giustamente obiettato.
Allora diciamo che Speranza è ministro doppiamente per caso.
Per valutare la premiabilità di Bossi, non per la miriade di semplici strafalcioni o incidenti culturali comici (dietro ciceroniana imbeccata culturale, celebre il risultato: “Summum ius … summa ius… summum… summum… insummum, come cacchio era?”) ma per affermazioni serie indifendibili dal punto di vista logico-scientifico, il materiale messo a disposizione della commissione, oltre alla documentazione radio-tele-cartacea facilmente reperibile da parte di tutti, fu anche quello relativo al periodo della venuta in Umbria del senatur, per l’inaugurazione della sede della Lega a Collestrada, località alla periferia sud-est di Perugia. Era il 28 febbraio 1998. Il 15 settembre 1996 c’era stata la Proclamazione della Repubblica della Padania e, guarda caso, anche la Proclamazione, a Orvieto, della Repubblica della Libera Etruria. Iniziativa, quella orvietana, goliardica, simpatica e significativa, per la scelta del nome, della data e del tipo di difesa. Per far meglio capire la determinazione nel difendere la propria sovranità (altro che i sovranisti attuali!) erano state diffuse immagini dell’esercito pronto a tutto con forconi, fionde, rastrelli, zappe, vanghe, falci e martelli.
I gioielli messi a disposizione della Commissione, ancora in mani nostre, erano:
- Un opuscolo intitolato La Bosseide, a cura del fantomatico Centro Studi del Centrione, che Bossi considerò inizialmente documento ufficiale in cui, nella parte intitolata Le Bossicomiche, c’è una specie di crestomazia delle perle create con estrema facilità, a getto continuo e originalità. Poi c’è il testo di un pezzo creato su misura per il Senatùr, parole di Stefano Bruschi, musica di Paul Godgivens, dal titolo originale e raffinato “Rock del burino padano”, consulenza musicale del terribile Mario Mozzatto Fiatiz. L’opuscolo è ancora giudicato divertentissimo con punte di volgarità, non addebitabili agli autori, in quanto fatti e linguaggio veri, dovuti a persone colte e di tutto rispetto, come il vero teorico iniziale suggeritore colto del capo leghista, Gianfranco Miglio. Quando Miglio aprì gli occhi e provò sulla sua pelle la durezza di capo del Capo del Celodurismo e fu costretto a chiuderci, diede di lui una definizione dotta e complessa che scatenò un ampio dibattito, dicono, anche all’estero: “Bossi è una scoreggia nel vuoto”. Ricordo che una dotta difesa della definizione venne attribuita a un fisico… figlio di Miglio.
- L’intero filmato dell’intervista al Senatùr del bravissimo giornalista professionista Mimì Mazzetti, avvenuta, per richiesta di Bossi stesso, negli studi televisivi della Tele Emittente Fornari. Venuto in Umbria per iniziare a sedurla con le sue lusinghe (dito medio del pugno destro alzato e rivoluzione a 360° come con una frittata) per poi inglobarla nella Repubblica della Padania, Bossi si sentì dire da Mazzetti “Ma senatore, noi umbri del Centrione, arrivammo ad estenderci dal Po fino alla foresta che non a caso si chiama ancora Foresta Umbra!” E, come botta convincente finale, Mazzetti gli mostrò pure una cartina fasulla con il verde dall’Emilia alle Puglie. Il senatùr, in evidente imbarazzo, commentò “Però, per essere piccolini, vi siete allargati un bel po’!”
Nel blog L’Universo in clessidra del fisico Andrea Macco, cliccando su Asino d’oro, è disponibile, ripetiamo, diverso materiale “storico” sia sui premiati che sugli interventi degli interessati all’argomento.
Particolarmente interessante è il confronto tra le difficoltà per trovare i commissari per l’Asino d’oro dato nel 2008 a Bossi e quello di quest’anno a Speranza.
Per l’eventuale premiazione di Bossi non si contavano gli aspiranti (fisici, chimici, matematici, biologi, naturalisti, geologi, storici, filosofi, letterati, giornalisti, studenti, cuochi, affittacamere, ecc… ecc…) che volevano avere l’onore e il piacere d’essere in Commissione. Il Comunicato finale fu firmato dal Presidente e da un coltissimo e raffinato poeta, professore di lettere, Marco Cipollini.
Tutt’altra storia quella per metter su la Commissione per valutare la premiabilità del ministro Roberto Speranza.
Mi sono fatto una cultura di parolacce originali in tutti o quasi tutti i dialetti. Parolacce contro il ministro apprendista monoculare che ha sbagliato tutto dall’inizio, buttandola subito in bassa politica con l’intento di sfruttare l’occasione per imporre un’egemonia della sinistra, anche se, come nel caso di Bossi, ho evitato di contattare persone troppo politicizzate che vedono il mondo fatto solo di due colori. Insulti e parolacce, ma anche articolate stroncature. Dai miei sondaggi privatissimi sulla premiabilità di Speranza, non per motivi politici, ma per errori indifendibili a carattere scientifico, non ho trovato “esperti” dubbiosi. Monologhi rabbiosi sullo scandalo di un ministro messo lì per equilibrismi politici a svolgere un compito sproporzionato per le sue capacità di principiante per giunta amletico. Nel PD lo chiamavano l’Asino di Buridano (Guido Moltedo, Speranza, l’Asino di Buridano, 23 Ottobre 2017). Azzeccatissima la promozione da Asino di Buridano ad Asino d’oro. Riconfermato, nonostante il coro che ne chiedeva le dimissioni o almeno la non riconferma (Cacciari e tanti altri di sinistra, compresi) solo per il ricatto SenzaSperanza-crollo governo. Tanto per interrompere le invettive, obiettavo “Ma un ministro non deve essere necessariamente esperto. Speranza ha seguito le indicazioni del CTS”. Risposta ancora più inviperita “CTS formato dietro sue indicazioni. E sai delle lotte furibonde tra bande diverse all’Istituto Superiore della Sanità? Informati!” e ancora “Ma vivi su Marte? Cosa ci si poteva aspettare da un incompetente principiante che esordisce dicendo: Pandemia momento unico per costruire un’egemonia culturale della sinistra e che scrive pure nel libro un programma simile?”
Oppure “Speranza a oltranza”, commenti tipo “Io sto con Speranza, senza se e senza ma!” Un mio simpaticissimo collega, fisico teorico membro in diverse altre Commissioni, ha elegantemente e sdegnosamente respinto il mio invito a considerare, al di fuori o al di sopra della politica, la candidabilità di Speranza e ha così chiuso il discorso “Sto con Roberto anche perché è l’unico nel governo vagamente di sinistra…”. Ma come, avevo chiesto di prescindere dall’appartenenza politica e di guardare solo al lato scientifico…
Speranza a oltranza anche nel contestare la sua indicazione tuttora non rettificata ufficialmente, Tachipirina e vigile attesa. Credo che anche i familiari più stretti e i politicizzati pro Speranza più arrabbiati, di fronte ai morti che ha procurato quella ricetta che sarà ricordata nei secoli, dovrebbero ammettere il madornale errore. Inizialmente, forse, scusabile, ma indifendibile da quando si capì che bisognava abbattere l’infiammazione. Da allora Speranza ha sulla coscienza la responsabilità di chissà quanti morti ed è persino giusto che qualcuno voglia far mettere il ministro di fronte alle possibili conseguenze penali. Ma sentite questa difesa a oltranza, di Speranza,
Ho ricevuto diverse e-mail da una giornalista scientifica, specializzatasi in Speranza a oltranza, che mi bacchettava, invitandomi a leggere certi articoli scientifici in cui, secondo lei, si sosteneva e si dimostrava, che anche la tachipirina fosse un antinfiammatorio. E, sistematicamente, mi bacchettava dicendo “Certo, che se non leggi… non puoi sapere…”. Non sono un esperto in farmacologia e per leggere un solo articolo di quelli inviatimi, avrei impiegato diverse ore con dubbi sulla giusta interpretazione. In nessun sunto si faceva cenno alla proprietà antinfiammatoria della tachipirina. Persi allora del tempo per chiedere a un primario ospedaliero amico la segnalazione di un articolo scientifico affidabilissimo, in cui si facesse il confronto numerico tra i due poteri antinfiammatori della tachipirina e dell’aspirina, avendo avuto il dubbio sulla confusione tra i due farmaci fatta dai suggeritori di Speranza, Da notare che il mio amico primario ha tre fratelli primari ospedalieri in diverse specializzazioni, per cui una sua risposta è il risultato di un consulto. Mentre stavo inviando alla mia contestatrice l’elenco dei lavori dove non c’era il confronto numerico tra i due poteri antinfiammatori, in quanto la tachipirina, è risaputo forse anche dalle capre, non ha proprietà antinfiammatorie, mi venne un’idea che più semplice non esiste. Sono corso a leggere i bugiardini dei due medicinali. In quello della tachipirina, non si fa cenno a proprietà antinfiammatorie. In quello dell’aspirina, in alto sulla prima facciata del bugiardino, c’è la scritta a caratteri cubitali
DOLORE E INFIAMMAZIONE
Non solo. Nel riporre nella scatola il bugiardino, ho visto che addirittura in tutti i sei lati del contenitore, c’è sempre a caratteri cubitali, la stessa scritta! Che criterio hanno usato i consiglieri del povero Speranza, nello scegliere la tachipirina invece della più nota aspirina? Solo quello di far stare più tranquilli i malcapitati per l’abbassamento termico e farli stare in vigile attesa (?) che l’infiammazione li spingesse ad aumentare la ressa davanti agli ospedali pieni? Un altro SaO (Speranza a Oltranza) ha ammesso un unico errore: doveva ricorrere ai lazzaretti.
Ho dato, infine, alla mia contestatrice e “SaO”, questo consiglio prezioso:
“Scrivi alla casa farmaceutica Angelini di Ancona, produttrice della Tachipirina, allegando i lavori che mi avevi inviato per dimostrare che anche la tachipirina è un antinfiammatorio. E pregali di aggiungere immediatamente tale proprietà nel bugiardino. Tanto, bugia più, bugia meno…”.
Concludendo, per questo premio, dopo aver detto tutto il male possibile di Speranza, nessuno ha voluto autorizzarmi a rendere pubblica la partecipazione alla Commissione. I più umoristicamente cinici hanno concesso di rilasciare una dichiarazione orale o dattiloscritta, senza nome, giustificandosi così “Hai dimenticato che il giudice aveva condannato Speranza a mostrare i verbali segreti? Hai dimenticato che Speranza chiese espressamente “Che si cancellino i nomi degli autori delle dichiarazioni?” Vuoi un consiglio di un amico speranzoso per la tua incolumità? Cancellati pure tu! Così impara, quel brutto str…, mangiapane a tradimento! Altro che egemonia culturale della sinistra, ha combinato solo sinistri!”
Nella storia del premio una sola volta un commissario anche relatore, ha voluto l’anonimato, per motivi di amicizia con il premiato. Questa volta c’è stata la paura delle “vendette”, anche violente. Niente da fare, anche ricorrendo a tentativi, tipo “Ma come, il Celodurista ha accettato anche la presa in giro dell’intervista fasulla…”
Addirittura un amico biofisico ex dipendente dell’ISS, ha chiesto agli amici attualmente dipendenti dell’ISS, il nome di un autorevole virologo non politicizzato. Gli hanno segnalato, un big dell'ISS con queste parole "Telefonagli a nome nostro. E' un razionale non politicizzato. Ora che è in pensione, può dire quello che pensa.” Il big pensionato al telefono sembrava volesse sparare ai colleghi dell'ISS e a quello, parole sue, “zero spaccato di analfabeta incompetente che fa il fantoccio che impara a memoria le cose che non capisce”. Quando gli ho detto della commissione ha glissato, concludendo, lui italianissimo ma forse rimasto alla Repubblica Padana "Voi italiani, avete il governo e il ministro che meritate!"
Asino d’oro 2020
Considerate le parole della circolare del Ministero della Salute numero 15280 del 2 maggio 2020 (“Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie”), che costituiscono una timida e ambigua affermazione-raccomandazione, indifendibile ai nostri giorni, altamente dannosa per la ricerca degli effetti mortali del virus, stigmatizzata e condannata per la sua assurdità; di fronte alla cieca insistenza sull’irresponsabile ricetta “Tachipirina e vigile attesa”; constatata l’aprioristica determinazione nel rifiutare di prendere in considerazione soluzioni alternative e addirittura di rispondere alle domande di audizione firmate da medici che con cure domiciliari avevano dimostrato di curare i propri pazienti, contribuendo a diminuire il sovraffollamento negli ospedali; per le sue decisioni ostinatamente antiscientifiche, basate sulla soppressione del confronto, vitale per la Scienza, tra idee ed ipotesi opposte; viste le affermazioni errate scritte nei giorni del sol Leone 2020, nel libro Perché guariremo in cui, improvvisandosi anche mago, specialista in oroscopi, guaritore e stregone, si avventura a prevedere l’imprevedibile e, ispirandosi a Cesare, ha pensato di scrivere per la Storia il suo “De bello covid”; considerate le indifendibili affermazioni sulle motivazioni che lo spingevano a bloccarne la pubblicazione, proprio nel periodo che si annunciava come il meno opportuno a usare i toni del guaritore affermato (non avrebbe avuto tempo per le trionfalistiche presentazioni);
ROBERTO SPERANZA viene acclamato ASINO D’ORO 2020
Per un’analisi panoramica e sintetica della tragedia ancora in corso, facciamo riferimento a quella più rigorosa, apartitica e completa, realizzata dal matematico Marco Mamone Capria, dell’Università degli Studi di Perugia e qui consultabile
http://www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem/nuocontri_3/covid-vac.pdf
http://www.dmi.unipg.it/mamone/sci-dem/nuocontri_3/covid-vac-suc.pdf
Ci auguriamo che tale studio, scelto all’unanimità degli interessati alla ricostruzione dei fatti, abbia il risalto e la diffusione che merita un lavoro scientifico, utile per la futura analisi storica. Si ribadisce che l’impostazione antiscientifica del ministro Speranza, ha ostacolato la considerazione e la diffusione di studi non allineati, come denunciato clamorosamente anche dal filosofo Ermanno Bencivenga e, ancora più clamorosamente, da Michele Santoro
https://cdn-static.dagospia.com/video/06-2021/MICHELE_SANTORO_VS_LUCIA_ANNUNZIATA_IN_MEZZ_ORA_IN_PIU-2902.mp4.
Il Presidente della Commissione*
*Paolo Diodati Ordinario di Fisica Applicata in pensione, ideatore nel 2007 dell’Asino d’oro, donchisciottesca reazione all’abitudine di alcune riviste scientifiche di pubblicare articoli senza referaggio e con affermazioni indifendibili, non rettificate.
Perugia, 30/7/21 •